Centrale idrolettrica: ora si tratta La speranza è fare un compromesso

Luca Miris, legale della società proponente, ha incontrato di recente l’onorevole Michelotti di FdI .

Centrale idrolettrica: ora si tratta  La speranza è  fare un compromesso

Centrale idrolettrica: ora si tratta La speranza è fare un compromesso

Si cerca un compromesso sul ‘tubone’. Luca Miris, legale rappresentante della società proponente del progetto, infatti, alcuni giorni fa ha incontrato il deputato Francesco Michelotti, che recentemente ha presentato un’interrogazione sul tema al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ed anche al Ministro della cultura. MAK2 e PVG, inoltre, lanciano anche una richiesta d’incontro con i soggetti che hanno presentato istanza al Tribunale Superiore delle Acque. Aperture e richieste di incontri con il Comune, con il Consiglio comunale ed i comitati. "Nel corso degli ultimi giorni ci sono stati incontri e interlocuzioni costruttive con l’onorevole Michelotti in merito alla produzione di energia rinnovabile anche relativamente agli impianti idroelettrici di Colle – afferma Miris a La Nazione – Con riferimento all’interrogazione presentata, come riferito anche nel corso degli incontri tenutisi negli ultimi giorni, ci preme ribadire che è già stato tutto ampiamente valutato e superato già nel mese di Giugno 2021, ivi compresi tutti gli aspetti di competenza della Soprintendenza (proprio per questo motivo la Soprintendenza non ha partecipato a nessuna fase del contenzioso pendente alla TSAP, non si è costituita né, soprattutto, ha usato la sua migliore arma ovvero il ricorso al consiglio dei Ministri)". "È nostra ferma volontà far comprendere la bontà del progetto ed eventualmente, affrontare le eventuali, residue e marginali criticità nel corso di un confronto senza pregiudizi – continua Miris – Il nostro Paese ha bisogno di energia, non di propaganda fine a se stessa. Stiamo arrivando veramente al paradosso che porterà il nostro Paese ad una strada senza ritorno. L’attuale Governo sostiene fortemente la produzione nazionale di energia soprattutto tramite piccoli e medi impianti diffusi capillarmente sul territorio. Come Paese, non possiamo permetterci di chiudere la porta ai progetti rinnovabili veri se non vogliamo che ciò che oggi è un’emergenza temporanea si trasformi in qualcosa di strutturale". A seguito proprio di questa riflessione è direttamente Miris a lanciare una richiesta di confronto per riuscire a trovare un compromesso. "Non abbiamo assolutamente paura dell’interrogazione perché siamo certi che l’esecutivo e gli illustri Ministri siano ben consci e consapevoli di quale sia la giusta strada da percorrere per il bene della Nazione – conclude Miris – Tutto ciò premesso rinnoviamo la nostra disponibilità per un confronto costruttivo sulla vicenda, magari prima del 28 Giugno".

Lodovico Andreucci