Mentre la città aspetta che siano sciolti gli ultimi nodi politici, i due candidati finora certi per la corsa a sindaco di Colle, Piero Pii (polo civico) e Riccardo Vannetti (centrosinistra), continuano a distanza il confronto di idee sul ‘tubone’ che non avverrà direttamente. "Se fossi stato io a decidere avrei detto un chiaro e netto no, con l’indicazione che qualsiasi progetto sull’Elsa deve essere di natura pubblica: non avrei, quindi, mai fatto partire un progetto di questo tipo e non avrei fatto approvare gli atti con i quali un bene essenziale della città è passato da pubblico a privato – afferma Pii – L’obbligo morale e politico dell’attuale amministrazione è di rendere pubblici tutti gli atti e le procedure che hanno portato a questa situazione, a partire da quello della Provincia di Siena che, di fatto, ha concesso la derivazione dell’acqua dell’Elsa per la produzione di energia elettrica a favore della Mak 2 Srl. Se la Cassazione darà ragione al Comune, e se accadrà quando sarò sindaco, fin da ora dichiaro l’impegno per rendere pubblico il bene; se, invece, gli darà torto, la prima azione che farò sarà aprire un tavolo di confronto con la società e verificare le condizioni per introdurre un sistema di controllo pubblico sulla sua attività, coinvolgendo a pieno titolo anche la Regione". Per Vannetti, che ha rinviato al 13 novembre l’incontro pubblico al circolo L’Agrestone previsto per il 16 ottobre, "sarebbe stato necessario, in passato, negoziare con l’azienda detentrice di una concessione legittima, ancorché intraprendere azioni legali dall’esito pressoché certo. Un eventuale ricorso in Cassazione, che deve essere obbligatoriamente valutato in maniera puntuale e non superficiale dall’attuale amministrazione Donati, dovrebbe, a mio parere, prendere campo solo nel caso in cui non risulti essere estremamente oneroso e al tempo stesso dannoso per la città. E’ mia intenzione, quando e se sarò sindaco, operare con un progetto strutturato per una maggiore valorizzazione del parco, che dovrebbe essere ampliato fino a inglobare anche Le Vene e Le Caldane. Il Parco dell’Elsa dovrà diventare meta eletta di un turismo sostenibile ed essere autosufficiente dal punto di vista economico, autosostentandosi. Concludo sottolineando la mia totale disponibilità, in caso di elezione, a interloquire con le parti per trovare una soluzione plausibile per tutti, che non danneggi la città e nel pieno rispetto delle sentenze".
A.V