Centrale 118, trentotto chiamate : "Oltre la metà erano codici verdi"

Il direttore Panzardi fa il bilancio. "Riusciamo a coprire tutte le postazioni" .

di Laura Valdesi

SIENA

Un uomo di 47 anni che è andato al pronto soccorso delle Scotte per un petardo, due bambine invece sono state viste dai medici di Nottola ma per verificare che le ’stelline’ pirotecniche non avessero creato loro problemi. Così è stato, tutti dimessi senza conseguenze.

"Una nottata relativamente tranquilla", descrive quella fra il 31 dicembre e il primo gennaio Giuseppe Panzardi, direttore Unità operativa complessa centrale operativa 118 Siena-Grosseto dell’Asl Tse. "Abbiamo avuto 38 chiamate, il caso più delicato si è verificato come noto a Poggibonsi (il minorenne ferito, vedi pagina a sinistra, ndr). Il 40% erano codici gialli, intorno al 57% quelli verdi. Siamo nella norma per quanto riguarda Capodanno. Anche dal concerto in Piazza nessuna richiesta particolare", osserva Panzardi mentre si trova sull’ambulanza diretta da Nottola, dove era ieri di turno, a Siena con un paziente a bordo. Un particolare che non sfugge. E anzi conferma il grande lavoro che tutti stanno svolgendo per garantire un servizio di qualità, dai medici agli infermieri agli altri operatori della centrale 118 che stanno dando veramente il massimo. A ciò si aggiunga l’ondata di influenza che non risparmia nessuno. Ciò nonostante viene regolarmente garantita la copoertura di tutte le postazioni, oltre che dal medico anche dall’infermiere.

Capita – è successo anche nella notte di Capodanno – che i cittadini abbiano composto il numero della guardia medica e, quando per troppo tempo trovavano occupato, si sono rivolti al 118. Che ha fornito suggerimenti di attesa e di insistere ma qualche telefonata è stata trasformata in codice verde parlando con l’utente.

"Cosa chiederei, come responsabile della struttura, per il 2024? L’Azienda in realtà sta già lavorando ad una riorganizzazione del servizio, alla definizione di un nuovo assetto che – conclude Panzardi – ovvierà alla carenza di personale".