
Sede Mps
Siena, 11 agosto 2021 - Sembra paradossale , uno scherzo beffardo, pochi giorni dopo l’approvazione dell’accordo tra Banca e Fondazione Mps che con 150 milioni di euro ha chiuso il contenzioso legale, dal risarcimento potenziale di 3,8 miliardi di euro.
Ora tocca al Comune di Siena fare causa al Monte dei Paschi per un contratto relativo a una operazione in derivati finanziari. E la giunta guidata dal sindaco Luigi De Mossi si dichiara pronta a chiedere alla banca "il reintegro o risarcimento del considerevole pregiudizio economico-finanziario subìto". Per questo ha conferito un incarico esterno per la trattativa stragiudiziale con Rocca Salimbeni, ed eventualmente per la fase giudiziale successiva, allo studio legale Cedrini & Zamagni di Rimini.
La proposta di compenso presentata dallo studio legale di Rimini parte da un fisso di 1.000 euro più accessori, e una quota variabile, da liquidarsi solo in caso di accordo transattivo, pari all’1% del Beneficio Economico Finanziario conseguito dal Comune in seguito alla conciliazione.
Nella delibera della giunta non c’è l’importo dell’operazione in derivati contestata, né la quantificazione dell’ingente danno economico subìto, "come rilevato - è scritto nell’atto - dalla perizia tecnico finanziaria della società Finance Active Italia srl. Nel dettaglio, detto danno economico è configurato, tra le altre cose, dall’applicazione di costi impliciti non previamente comunicati all’Ente da parte dell’intermediario finanziario.
Alla luce della giurisprudenza intervenuta - continua la delibera - l’omessa comunicazione dei suddetti importi, oltre all’assenza di rappresentazioni probabilistiche sull’andamento dei contratti ed alla omessa comunicazione del Mark To Market (ovvero il valore atteso futuro del contratto, sia al momento della stupula che per tutta la sua durata n.d.r.) differenziali alla stipula, configurano rilevanti criticità. Perciò è interesse primario di questo Comune ottenere il risarcimento del considerevole pregiudizio economico subìto".
Questo il testo della determina, con il sindaco che conferirà l’incarico agli avvocati Giovanni Cedrini, Luca Zamagni e Matteo Acciari, confermando che il Comune intende avviare immediatamente la fase del contenzioso con ricorso alla via giudiziale. In bilancio è stata impegnata la somma di 1.689 euro.
I retroscena della vicenda sono ancora più intriganti. La perizia della Finance Active avrebbe evidenziato un danno da 9 milioni di euro. "Il contratto derivato in questione - spiega l’assessore al Bilancio Luciano Fazzi - era sottostante all’operazione dei Buoni Ordinari ccomunali, la trance da 34 milioni di euro serviti per i lavori al Santa Maria della Scala. Quel derivato doveva garantire il tasso dei Boc, evitare oscillazioni eccessive e mettere al riparo il Comune da perdite troppo pesanti. Abbiamo agito ora perché nel frattempo c’è stata una sentenza illuminante della Cassazione, che considera nulli i costi occulti di un contratto. Alla luce della sentenza - conclude Fazzi - non potevamo far altro che agire legalmente per verificare la situazione di quel derivato".
La decisione della Cassazione è la numero 8770 del 2020. E sarà la leva usata da Palazzo Pubblico per riavere dal Monte dei Paschi quei 9 milioni di euro di danni subiti.