di Laura Valdesi
Castagne, i ’gioielli’ della montagna. Insieme ai funghi. Così preziosi che c’è chi li ruba. S’intrufola nei marroneti dei privati per portare via uno dei frutti che vanno per la maggiore in questo periodo. Un fenomeno che sta preoccupando molti proprietari di boschi dove già da giorni si svolge la raccolta. In particolare del versante grossetano, comunque a contatto di gomito con quelli del senese. A lanciare l’allarme, chiedendo maggiori controlli alle forze dell’ordine per evitare intrusioni (fra gli addetti c’è chi, per la rabbia, ipotizza addirittura la possibilità di organizzare ronde per evitare i continui ammanchi di prodotto Igp), è stata Coldiretti Grosseto. "Un’odiosa razzia a danno dei produttori che aspettano questo momento dell’anno, dopo mesi di lavoro, per raccogliere i frutti. Per molte aziende la castanicoltura è una primaria fonte di reddito che è una condizione essenziale per evitare l’abbandono delle zone marginali", si dice. Un aiuto può venire anche dai consumatori "invitati a non correre alcun rischio di comprare prodotti di dubbia provenienza rivolgendosi direttamente alle aziende o ai mercati".
Meno critica la situazione sul versante senese dove anche l’estensione dei castagneti e dei marroneti è inferiore rispetto ai vicini grossetani. Coldiretti Siena fa sapere che ci sono infatti "piccole mancanze del prodotto, collegato sovente alle passeggiate domenicali nei boschi. Nulla di organizzato, insomma". Solo la conseguenza di abitudini sbagliate, da contrastare, che danneggiano la fatica fatta dai produttori. Si attesta intorno al 10% la percentuale di castagne che mancano all’appello a fine stagione.