Case per studenti, i soldi ci sono Il Governo sblocca 660 milioni "Alloggi negli edifici svuotati"

Il rettore Di Pietra: "I fondi per l’housing universitario finanzieranno interventi di recupero. Via ai bandi pubblici per privati, enti e Fondazioni". L’esempio del Palazzo in via del Porrione.

Case per studenti, i soldi ci sono  Il Governo sblocca 660 milioni  "Alloggi negli edifici svuotati"
Case per studenti, i soldi ci sono Il Governo sblocca 660 milioni "Alloggi negli edifici svuotati"

Mentre spuntano ovunque le tende degli studenti davanti agli atenei per protesta contro il caro affitti, il Consiglio dei Ministri stanzia 660 milioni di euro di fondi Pnrr per l’housing universitario. Il ministro dell’Università Anna Maria Bernini promette, da qui al 2026, 70mila posti letto in più. Non è che la conferma della misura annunciata da Salvatore Cuzzocrea, presidente della Crui, ospite di un convegno all’Università di Siena. I fondi messi a disposizione del Ministero diventeranno bandi pubblici: "In ogni provincia sede di ateneo si andrà a finanziare interventi di conversione di edifici non utilizzati in studentati, alloggi per studenti – spiega il rettore Roberto Di Pietra - . Potranno partecipare tutti i proprietari di immobili che affitteranno agli studenti. Dovrebbero venirne fuori circa 52.600 posti letto. Possono candidarsi privati, ma anche enti pubblici, Comuni e gli atenei stessi, anche il Dsu, in caso abbiano edifici da convertire all’housing universitario. I proprietari stipulano una convenzione con l’ateneo, definendo affitti a prezzo calmierato".

E’ quello che in passato era stato fatto con il palazzo del Porrione di proprietà della Fondazione Mps, convertito in studentato e poi abbandonato una decina di anni fa. E sarebbe anche una soluzione, oltre che per gli studenti, anche per l’utilizzo dei tanti immobili vuoti a Siena. "E’ mia intenzione, in accordo con il rettore Montanari dell’Università Stranieri – annuncia il rettore Di Pietra – di definire un protocollo per il convenzionamento di un terzo dei posti letto ricavati. La protesta delle tende? I ragazzi hanno ragione – ancora il rettore -: la situazione attuale lede il diritto allo studio. Bisogna porre rimedio e trovare risorse per contribuire agli affitti sul mercato libero"

Paola Tomassoni