REDAZIONE SIENA

Casa hard, sesso con giovani cinesi. Una donna finisce sotto inchiesta

E’ accusata di sfruttamento della prostituzione. L’appartamento in una via poco distante da palazzo di giustizia

Casa hard, sesso con giovani cinesi. Una donna finisce sotto inchiesta

di Laura Valdesi

SIENA

Un’altra casa a luci rosse. Nel cuore della città. Dove alcune giovani cinesi facevano sesso a pagamento. Un luogo di incontri hard come tanti, nel corso del tempo, sono stati scoperti dalle forze dell’ordine sia a Siena che in provincia. Un mercato molto fiorente che ha continuato a ’funzionare’ anche durante la pandemia. A Poggibonsi, per esempio, nel gennaio 2022 i carabinieri avevano fatto un blitz in un centro massaggi dove ’esercitavano’ un paio di giovani orientali. Ancora prima, era il 2019, la polizia sollevò il velo su un altro centro massaggi a Siena dove si sarebbero prostituite donne sui 30 anni. In uno stabile commerciale dove nessuno aveva messo gli occhi. Finì in carcere per questo una coppia cinese. Un’inchiesta coordinata dal pm Nicola Marini che ha seguito anche l’ultima su una casa di appuntamenti senese dove c’erano sempre delle giovani orientali. L’indagine è conclusa da tempo. Ed è stata fissata l’udienza preliminare davanti al gup Elena Pollini dove la donna indagata, assistita dall’avvocato Ivan Picci, chiederà di patteggiare.

La casa a luci rosse era attiva nel 2022. Si trattava di un appartamento apparentemente anonimo, come tanti insomma, che si trovava in una strada poco distante da palazzo di giustizia. Forse non pensavano che le forze dell’ordine sarebbero andate a guardare proprio a due passi dal luogo dove si amministra la giustizia. O forse era stato solo un caso. Certo è che erano state raccolte informazioni nel corso dell’inchiesta. Un lavoro certosino da cui era emerso che all’interno dell’appartamento si presentavano molti clienti. Volevano prestazioni sessuali, naturalmente, dalle giovani donne cinesi che venivano tra l’altro pubblicizzate in annunci su vari portali. Proprio per questo la procura ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di una donna, anch’essa cinese, che è accusata di aver agevolato e sfruttato la prostituzione. Avrebbe reclutato e poi fatto appunto prostituire le giovani connazionali.