Rifiuti, il conto ai Comuni di Ato Toscana sud. La Tari aumenta del 5%

Il Piano economico finanziario indica quanto la provincia pagherà a Sei Toscana. La partita vale quest’anno 236 milioni di euro, quasi 11 in più rispetto al 2023

Il servizio di raccolta rifiuti

Il servizio di raccolta rifiuti

Siena, 30 aprile 2024 – Un conto da circa 15,4 milioni di euro (718mila in più rispetto all’anno scorso) è quello servito al Comune di Siena da Ato Toscana Sud per i servizio ambientali svolti da Sei Toscana nel 2024; un conto da 67,6 milioni complessivi (64,6 milioni nel 2023, +4,53%) per tutti i 35 Comuni della provincia. L’assemblea dell’Autorità di ambito dei rifiuti della Toscana Sud – costituita da sindaci e assessori dei 104 Comuni delle province di Siena, Arezzo e Grosseto –, riunitasi la settimana scorsa, ha approvato il Pef 2024, Piano economico finanziario Tari che stabilisce quanto i Comuni devono pagare annualmente al gestore unico dei rifiuti (Sei Toscana) per raccolta e intero ciclo dei rifiuti: nella Toscana Sud la partita ‘vale’ quest’anno ben 236 milioni di euro, quasi 11 milioni in più rispetto al 2023, con incremento di circa il 5%.

Si tratta della voce di spesa più consistente per tutte le amministrazioni comunali, grandi e piccoli Comuni, e dunque un passaggio sempre delicato; anche perché la partita di spesa, con tariffa stabilita dai Comuni riuniti in Ato e pagata a Sei Toscana, ricade in realtà sui contribuenti, ovvero su cittadini e attività, chiamati a sostenere la costosa bolletta Tari. Con la Tari paghiamo la raccolta dei rifiuti, ma anche lo smaltimento degli stessi negli impianti (quota del Pef girata a Sienambiente nella provincia di Siena, ad Aisa in quella di Arezzo) e poi i servizi richiesti da ogni Comune, ovvero la pulizia delle strade, i giri di svuotamento dei cassonetti o del porta a porta e, infine, anche il costo di bollettazione applicato dai Comuni per recapitare la spesa annuale agli utenti.

Il caro-Tari quest’anno, dunque, si farà sentire ancora di più su noi contribuenti finali: l’incremento di spesa, peraltro annunciato e già al centro di polemiche fra gli amministratori comunali e i gestori ambientali, è legato all’inflazione, che, come ha gonfiato negli anni passati il costo delle materie prime e della vita, in questo caso va ad alzare il costo del lavoro e le spese degli impianti, dei mezzi e delle attrezzature usate nel ciclo dei rifiuti.

A dettare la possibilità di incremento della voce di costo è Arera, Autorità nazionale di regolazione per energia reti e ambiente, che nel 2020 ha rivoluzionato il calcolo delle tariffe dei servizi pubblici, che poggia ora sulle spese sostenute dal gestore (Sei Toscana) per adempiere al servizio richiesto dagli enti locali (Comuni), ovvero sul principio dell’equilibrio economico-finanziario del gestore. In questa situazione l’assemblea Ato, facendosi garante del massimo livello di protezione della tariffa per i cittadini e utenti dei servizi, è riuscita a dimezzare (al 5%) l’incremento massimo consentito da Arera, che è del 10%, ma non ha potuto evitarlo.

Entrando nel dettaglio del Pef Tari 2024, è il Comune più grande, Siena, ad avere il conto più salato, con 15.388.318 euro di spesa e incremento di 718mila euro rispetto all’anno scorso (+4,9 per cento). Quasi tutti i Comuni senesi si trovano a pagare di più a Sei Toscana, fatta eccezione solo per Murlo che vede scendere la sua tariffa del 5,9%, da 568mila euro a 534mila e per Radicondoli (-1,4%) che passa da 295mila euro del 2023 ai 291mila di quest’anno. Tutti gli altri Comuni vedono un incremento di spesa del 5% circa, con punte del +7,4% a Buonconvento (da 763mila euro del 2023 ai 820mila nel 2024), del 6,6% a Monteriggioni (da 2.109.120 a 2.247.331), del 6,5% a Sinalunga (salto da 2.548.310 a 2.714325 euro); incremento sopra il 5% anche per i comuni di Asciano, Castiglion d’Orcia, Colle val d’Elsa e Sovicille; incremento minimo invece a Poggibonsi (+1%) e a Piancastagnaio (1,5%).

E la provincia di Siena è quella meno ‘tartassata’, con incremento, seppur di pochissimo, inferiore rispetto alle altre due province della Toscana Sud servite da Sei Toscana: se i Comuni senesi infatti andranno a spendere quest’anno complessivamente circa 67,6 milioni di euro per la Tari (+2,9 milioni), quelli aretini si ritrovano con un conto da 78,5 milioni e quelli grossetani quasi 90 milioni di euro, rispettivamente con variazione rispetto al 2023 di 3,7 milioni di euro e di 4,2 milioni.