
Walter Caporale, dell’Associazione animalisti italiani, era stato querelato per le espressioni usate nel corso della trasmissione ’La zanzara’
Si è concluso con una sentenza di non luogo a procedere per remissione di querela il procedimento al Tribunale di Lanciano nei confronti del presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, Walter Caporale, accusato di diffamazione dal Comune di Siena e dal Consorzio per la tutela del Palio. Caporale ha espresso le proprie scuse: "Desidero esprimere profondo rammarico per il fatto che alcune espressioni utilizzate nel corso di quella intervista – commenta Caporale – siano state percepite come ‘gravemente offensive e lesive dell’onore e della moralità dei cittadini senesì rappresentati dal sindaco e dal Consorzio di tutela del Palio. Non era assolutamente mia intenzione attaccare la dignità personale o collettiva dei soggetti coinvolti né tanto meno dei cittadini senesi. Nel corso dell’intervista, del resto, non ho mai espressamente paragonato e soprattutto, mai paragonerei, i cittadini e i sostenitori del Palio a dei soggetti infami e ignobili come lo sono gli ‘stupratori e i pedofilì. Prendo atto che le parti lese hanno ribadito come i cavalli utilizzati nel corso del Palio siano accuratamente selezionati, seguiti e sottoposti a cure costanti e che le medesime attenzioni vengono garantite anche ai cavalli ‘a fine carrierà. Ed è proprio per questo che ribadisco come l’iperbole espressiva da me utilizzata era volutamente estremizzata per mettere in luce la mia posizione altamente critica relativa all’utilizzo degli animali in contesti rischiosi. Pertanto, pur rimanendo fermo sulle mie posizioni etiche, correggo i toni e presento le mie scuse a chi si è sentito moralmente offeso".