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Campo da baseball a Castellina. Assolto l’ex sindaco Valentini

La Corte d’Appello di Firenze decreta il non luogo a procedere per lui e Bonini. Confermate 5 assoluzioni

Campo da baseball a Castellina. Assolto l’ex sindaco Valentini

Costruzione del campo da baseball a Castellina Scalo: la Corte d’Appello di Firenze ha confermato le cinque assoluzioni pronunciate dal Tribunale di Siena nel febbraio 2020, rigettando le richieste del pm, inoltre ha decretato il non luogo a procedere per l’ex sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini, e il tecnico del Comune Leonardo Bonini per il reato relativo alla richiesta di finanziamento per l’impianto sportivo.

Valentini, difeso dai legali Enrico De Martino e Beniamino Schiavone, era stato condannato in primo grado a otto mesi, così come il responsabile dell’area tecnica e lavori pubblici: entrambi erano accusati di falso relativo alla domanda di partecipazione al bando per il sostegno a interventi di impiantistica sportiva al fine di realizzare uno spogliatoio e appunto un campo da baseball.

Secondo la procura i documenti presentati alla Provincia erano datati 28 febbraio 2011, in realtà sarebbero stati predisposti intorno al 12 marzo. Essa attestava anche fatti non corrispondenti al vero, in primis sullo stato del progetto esecutivo del campo. Sia Valentini che Bonini erano stati condannati in primo grado a risarcire in sede civile i danni al Comune di Monteriggioni, costituitosi parte civile. Ora la Corte d’Appello di Firenze ha accolto le tesi della difesa, capovolgendo così la sentenza del Tribunale di Siena (giudice Luciano Costantini). Confermata invece, come detto, Vincenzo Violetti, all’epoca assessore ai lavori pubblici, e Gianfranco Lisi, cardiochirurgo che nel tempo libero faceva il presidente dell’Asd Siena Baseball Monteriggioni. Stesso verdetto per Evasio Magliozzi, direttore dei lavori che aveva sostituito il geometra Gabriele Sacchi dopo le sue dimissioni. Assoluzione confermata anche per Giovanna Vestri, stretta collaboratrice di Valentini, e per Domenico Gioia.

All’epoca l’inchiesta era partita dopo un esposto querela sulla gestione dell’appalto. La vicenda scatenò un polverone. E che approdò in aula nel dicembre 2017 quando già Valentini era sceso nell’agone per il secondo mandato come sindaco di Siena. Sembrava che la sentenza potesse arrivare proprio a ridosso del voto ma poi slittò.