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Camper in crisi: numeri da paura "Persi oltre 250 posti di lavoro"

Emiliano Fossi, deputato Pd, ha firmato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro

Camper in crisi: numeri da paura "Persi oltre 250 posti di lavoro"

"Oltre 250 posti di lavoro perduti negli ultimi mesi nella camperistica della Valdelsa, 420 dipendenti con il contratto in scadenza". Cifre evidenziate da Emiliano Fossi, deputato del Pd e componente della Commissione Lavoro della Camera, che ha firmato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro. Approda dunque in Parlamento una questione che interessa da vicino un territorio – tra i comuni delle province di Siena e di Firenze – nel quale è realizzato circa il novanta per cento dei mezzi prodotti in ambito nazionale con 3mila addetti diretti e 5mila nell’indotto. "Le aziende di camperistica della Valdelsa – spiega Fossi – sono state costrette, nella prima metà del 2022, a ricorrere alla cassa integrazione per circa 500 lavoratori (un dipendente su cinque) a causa della cronica e prolungata carenza di materie prime, della componentistica e dei microchip che vengono prodotti quasi esclusivamente nelle nazioni del sud-est asiatico e la cui disponibilità è stata ridotta notevolmente a seguito della diffusione della pandemia da Covid". Una situazione complessa, resa poi ancora più seria da altri eventi di carattere internazionale. "Tali criticità, aggravate anche dalle conseguenze della crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina – afferma ancora Fossi - hanno portato il tempo di attesa per un veicolo di nuova produzione dai 18 ai 24 mesi. Tanto che l’ultimo report di Intesa San Paolo, sull’andamento dei distretti toscani, ha certificato come il settore della camperistica abbia registrato nel primo semestre del 2022 una riduzione delle esportazioni (che valgono un 80 per cento del business) del 28 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Problemi proseguiti nella seconda metà del 2022 nonostante la paradossale crescita della domanda stimata in 3,5 miliardi di euro nei prossimi 24 mesi". È lo stesso deputato a fotografare in conclusione il quadro: "Molte aziende hanno richiesto la cassa integrazione e i sindacati ribadiscono da mesi la necessità di salvaguardare i posti di lavoro lanciando l’idea di istituire un tavolo a livello nazionale (e poi europeo), per rendere la produzione indipendente dalle componenti e dalle materie prime provenienti dai Paesi dell’est asiatico. Richiesta condivisa e sostenuta anche dalla regione Toscana". Da qui la domanda: "Il Governo, invece, come intende muoversi?".

Paolo Bartalini