
Incremento percentuale a due cifre nelle immatricolazioni di camper. In un fase a luci e ombre del comparto del plein air (notevole richiesta di mezzi da un lato e dall’altro la crisi degli approvvigionamenti e l’impennata dei prezzi di materie prime ed energia), il 2021 ha fatto registrare una crescita dell’11,92 per cento. Una conferma nella tendenza che si era già manifestata nel 2020 quando – rispetto al 2019 – era stato rilevato un segno più al 7,68. E’ la Valdelsa - il circondario in cui si concentra un’ampia fetta, circa l’80 per cento, della produzione nazionale dei veicoli - a fornire un importante contributo in proposito. "Il trend positivo della camperistica si e` mantenuto con forza nel 2021 - afferma il presidente dell’Associazione produttori Caravan e Camper, Simone Niccolai - segno che il camper sta diventando sempre piu` uno strumento moderno e glamour per godersi il tempo libero. Gli imprenditori hanno potenziato la capacità produttiva degli stabilimenti, presenti soprattutto in Toscana, ma anche in Abruzzo e in Umbria, effettuando nuove assunzioni, così come ha fatto la filiera dei fornitori". Niccolai si sofferma sui problemi del periodo: "Le difficolta` nella fornitura di materiali da parte della supply chain - spiega - ha frenato in modo considerevole la capacità produttiva delle nostre aziende, costringendoci, in molti casi, a posticipare la consegna per mancanza di materiali. L’altra criticità è il rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che stiamo cercando di assorbire il più possibile. Siamo però fiduciosi che, nel 2022, la situazione si possa normalizzare consentendo al settore di far fronte alla domanda di camper che arriva dall’Italia e daii Paesi dell’Unione".
Paolo Bartalini