Caldaia centralizzata o autonoma Rischio rata condominiale triplicata

L’avvocato Luca Santarelli: "I consumi involontari aumenteranno per tutti. Ecco come ammortizzare"

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Riscaldamento autonomo o centralizzato? Su quale si abbatterà più forte il martello dei rincari del gas? La domanda è di quelle con cui tutti, entro 60 giorni dovranno fare i conti. Inclusa la città di Siena che conta un ’parco’ di 38.670 impianti termici (circa 37.800 a metano e circa 600 a gpl) che il portale Siert della Regione classifica, stavolta in tutta la provincia, al 56% tra i più anziani della Toscana con oltre 15 anni d’età. Capire dove peserà di più la scure e cosa fare per ammortizzare il colpo, significa però sfatare un mito e cioè che ci sia una via d’uscita facile a seconda dell’impianto. I rincari saranno per tutti, sia termo-singoli che centralizzati. A spiegare perché è Luca Santarelli, avvocato cassazionista del Foro di Firenze, specializzato in materia, collaboratore di editori anche giuridici da 28 anni attivo in problematiche condominiali.

Avvocato Santarelli, quando si farà sentire la prima batosta energetica nei condomìni?

Da quando le prime bollette andranno a contabilizzare i maggiori consumi legati al freddo. Ma già da ottobre molti condomìni potrebbero vedere disdettata la fornitura del gas. Questo perché chi lo ha acquistava, ad esempio, 0,50 cent al metro cubo non può farlo più. Chi lo vende infatti non può praticare più a quella cifra visto che lo acquista a 1 euro e 80 centesimi al metro cubo. Questo significa che la rata mensile condominiale aumenterà notevolmente.

Quanto pagheremo di più in oneri condominiali?

Una cifra che potrà essere 3 o 4 volte più alta di ora. Si tratta di un aumento che può essere ammortizzato da alcune famiglie, ma per molte famiglie costituirà un vero problema in quanto fanno molta fatica a pagare, se non persino si troveranno nell’impossibilità di farlo.

Rata più salata per chi ha un riscaldamento centralizzato o autonomo?

Quello che il riscaldamento centralizzato comporti una spesa maggiore in realtà è un falso mito. Ogni radiatore all’interno di ogni singola unità immobiliare negli stabili a impianto centralizzato ha una valvola che permette di regolare il calore e un ’contabilizzatore’ che permette di ripartire le spese in base ai consumi, in gergo questo è il ‘consumo volontario’. Per quanto riguarda l’effettivo costo sostenuto dal condomino, oltre al consumo volontario occorre aggiungere quello involontario.

Cioè?

Come detto quello volontario è legato al consumo, alla nostra regolazione della valvola del calorifero. Quello involontario invece dipende dalla dispersione fisiologica degli impianti e degli appartamenti, soprattutto i piani terreni con al di sotto un garage o gli ultimi piani, in questi casi c’è più dispersione.

Dunque la dispersione riguarderà anche chi possiede un impianto autonomo?

Sì, in un edificio chi si è staccato dall’impianto centralizzato continuerà a pagare la quota del consumo involontario quindi. Come pagherà le spese di manutenzione straordinaria o di messa in sicurezza dell’impianto. Questo perchè la legge afferma che per impianti e beni comuni il singolo condominio può rinunciare all’utilizzo (ove possibile), ma non alla proprietà e alle sue spese.

Lo stesso vale per un condominio dove ciascuno ha la sua caldaia.

Esatto, i consumi involontari saranno per tutti, anche limitando molto l’uso del calorifero. Da qui le proposte di rivedere le abitudini di vita. Mediamente in città negli appartamenti la temperatura è sui 22-23 gradi. Dobbiamo abituarci a indossare un maglione in più, avere meno ore e temperature più basse.

Ma servirà davvero?

Non potrà eliminare gli aumenti, ma ammortizzarli in parte si. Riducendo l’orario di accensione delle caldaie, riducendo i gradi nell’appartamento, i consumi si ridurranno sicuramente. Questo potrebbe avere utili effetti per calmierare i prezzi.

cla.cap