Cade la neve sulla montagna Poca, per ora

Gli operatori amiatini sperano in un innevamento naturale per la stagione sciistica

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Qualche centimetro di neve sulla vetta, l’arrivo del freddo, non ancora intenso ma comunque significativo, fa sperare gli operatori turistici dell’Amiata. In attesa di capire se la stazione potrà contare, o meno, sulla neve artificiale. Senza l’attivazione di questo impianto tutto resterà legato alla neve naturale. Che il cambiamento climatico negli ultimi anni rende sempre meno frequente. E senza neve, senza la possibilità di sciare, si blocca, anzi non parte, una economia importante. Appunto quella turistica che dà lavoro diretto a decine di persone e indiretto a tante attività commerciali.

Ormai sta arrivando il ponte dell’Immacolata che, tradizionalmente, veniva atteso come il momento dell’apertura degli impianti. Difficilmente quest’anno sarà così. Nessuno ci spera, e, forse, serve anche a poco. Occorre la certezza se gli impianti di innevamento artificiale verranno azionati. Ancora non sono arrivati gli attesi ’segnali’ dalle società che li gestiscono. Per questo non vengono messe in rete le tariffe degli ski-pass, per non vendere tessere, principalmente le stagionali, senza aver certezza di assicurare l’innevamento, pur parziale, delle piste.

E questo,come detto, solo può essere garantito solo con i "cannoni". Che, con i costi energetici di oggi, richiedono un impegno economico che grava in modo insostenibile - lo dicono gli operatori - sui bilanci. Neve, freddo, non sono, quindi, le sole incertezze della prossima stagione invernale dell’Amiata.

Massimo Cherubini