di Laura Valdesi
Apertura della caccia ieri con tante doppiette nelle campagne del Senese che hanno svegliato le famiglie di buonora. Diverse le sanzioni elevate dalla polizia provinciale che ha svolto i controlli su circa 240 cacciatori. Complessivamente la giornata si è svolta senza problemi anche se non sono mancati gli imprevisti. Ma soprattutto la selvaggina che, a detta degli appassionati, scarseggiava. Tanto che i carnieri erano modesti. Si poteva sparare ieri, come da calendario venatorio, anche a fagiano, colombaccio e lepre, per citare alcuni dei capi più ambiti.
Nonostante il numero dei cacciatori, anche nella nostra Toscana, sia in diminuzione progressiva, l’apertura resta nel Senese una tradizione ancora radicata. La maggior parte degli appassionati si è concentrata, fin dal mattino, nella zona dell’ alta Valdelsa, Colle in primis. Buona affluenza anche nei dintorni di Siena, Rosia per esempio. In Valdichiana presenze importanti nel territorio di Sinalunga ed un discreto numero di cacciatori ha scelto la Valdorcia. La maggior parte delle doppiette erano tutte locali, pochi sono venuti da fuori provincia, stando ai controlli svolti appunto dalla polizia provinciale. Che ha schierato una ventina di agenti sul territorio per garantire che tutto filasse liscio.
Non sono mancate le segnalazioni di spari uditi vicino alle case. Sovente è solo una sensazione, magari nel silenzio del mattino. Però in effetti quattro delle 11 sanzioni elevate dagli agenti hanno riguardato proprio il mancato rispetto della distanza dagli immobili mentre in due casi si è sparato troppo vicino alla strada. Un paio anche le multe perché non è stato annotato correttamente il numero di capi abbattuti. Un cacciatore di un’altra regione si trovava nel Senese senza aver chiesto però l’iscrizione all’Atc come residenza venatoria. Un uomo è stato trovato con il fucile in auto fuori dalla custodia. Per il mancato rispetto delle distanze scattano multe intorno ai 210 euro mentre 160 per la mancata annotazione della selvaggina. A proposito di quest’ultima, sono stati abbattuti circa 250 colombacci, una settantina di fagiani e una decina di lepri. Persino un capriolo. E’ in corso di valutazione la posizione di un cacciatore relativamente al porto d’armi.