
Neanche la febbre ha fermato la ricerca e il professore dell’Eth di Zurigo e Ceo di Philogen Dario Neri dal...
Neanche la febbre ha fermato la ricerca e il professore dell’Eth di Zurigo e Ceo di Philogen Dario Neri dal presenziare alla giornata della ricerca di Ateneo. Ricerca che è anche la base della sua attività di professore in Biomacromolecules e della sua stessa azienda, che opera anche nella provincia di Siena. Neri ha raccontato la propria esperienza con l’innovazione nella biotecnologia farmaceutica, e il proprio percorso personale, che lo ha portato a conoscere personalità importantissime del settore come lo scienziato Charles Weissman, più volte candidato al premio Nobel, o Sir Gregory Winter, innovatore e fondatore di aziende di successo incontrato a Cambridge. "Ho co-fondato Philogen nel 1996 - ha raccontato Dario Neri -, ad oggi è l’unica azienda biotecnologica italiana quotata nel segmento principale della borsa di Milano, e nonostante il centro principale della ricerca sia a Zurigo, a Siena abbiamo due laboratori. Oggi abbiamo più linee d’azione, Philogen lavora sugli anticorpi terapeutici mentre con l’azienda Pilochem lavoriamo con piccole molecole organiche, la tecnologia è molto promettente".
Neri cita con orgoglio anche i molti nomi degli ex studenti che ad oggi sono professori o ceo di importanti compagnie, spesso da loro avviate, come anche le dottoresse Matilde Bocci, Matilde Monaci e Francesca Migliorini, ex studentesse dell’ateneo senese adesso sue collaboratrici.
"Credo molto nei dottorati industriali, che abbiamo la fortuna di poter avere anche con l’università di Siena - ha detto il professor Neri -. Il trasferimento tecnologico é solo la punta dell’iceberg. É importante ma arriva dopo una serie di altre cose che devono funzionare, dalle scuole, alle infrastrutture, al sistema legale. Ci sono svariati modelli per promuovere il trasferimento tecnologico tramite la divisione dei diritti e dei proventi, ma buoni professori e buoni mentori non sono solo importanti, sono la base che rende possibile tutto".
Eleonora Rosi