Brusco stop sulla questura: "Sono ancora perplesso"

Il rimpianto del questore Milone. "Avevo avuto il via libera dal dipartimento. Individuata l’area fuori dalle mura, il progetto si è arenato. Dovrà andare avanti".

Brusco stop sulla questura: "Sono ancora perplesso"

Brusco stop sulla questura: "Sono ancora perplesso"

Ha voluto salutare tutti i giornalisti con un ultimo brindisi. Oggi partirà per qualche giorno di vacanza e poi andrà in pensione. Anche se Pietro Milone accarezza il progetto di trovare una casa a Siena anche da ex questore, perché è una città con una qualità della vita molto alta.

"Mi aspetta un po’ di riposo - ha detto il questore nel suo saluto - del resto 36 anni in polizia, vissuti in un certo modo poi, sono davvero tanti. Così seguirò il consiglio anche dei tanti che mi volevano pensionato da tempo. Spero di tornare sempre più spesso a Siena, città piena di cultura, di tradizioni e storia. Una città più sicura e vivibile".

Gli auguri al nuovo questore Ugo Angeloni, che arriverà il 2 maggio, sono scontati. Così come il passaggio di testimone e il bilancio delle indagini. "Sono state tante - ricorda Pietro Milone - e diverse hanno ricevuto anche l’avallo della direzione antimafia. Ci sono due inchieste ancora in corso, spero che possano arrivare in fondo in tempi brevi".

Che non sia un saluto di convenienza, però, si intuisce quasi alla fine. "I reati in provincia di Siena non sono aumentati - rimarca il questore - quello che doveva essere fatto è stato fatto. C’è un rimpianto, però. Mi hanno detto che, da anni, si cerca di andare via da qui. In tanti ci hanno provato, ma non ci sono riusciti. Io ero arrivato a un punto buono, avevamo individuato un sito e mi ero confrontato anche con i vertici del ministero e del dipartimento per avere il disco verde sul progetto. Una volta ottenuto il placet da Roma, è arrivato uno stop a Siena che mi ha lasciato perplesso".

Nonostante le insistenze dei giornalisti, Pietro Milone non punta l’indice contro nessuno, lascia vuota la casella di chi lo ha fermato a un passo dal traguardo. Spiega solo che il terreno individuato dove doveva sorgere la nuova questura è appena fuori le mura di Siena.

"Il tracciato è stato fatto - conclude Milone - il percorso per la nuova questura va comunque portato avanti. Donne e uomini della polizia di Stato non meritano di lavorare qui, in via del Castoro e nella caserma di via delle Sperandie. Sono ambienti vetusti, un palazzo del Trecento e un altro del Cinquecento. Alla polizia serve un immobile che permetta di agire in situazioni di emergenza. Non di uscire con le volanti facendo slalom tra i turisti".