REDAZIONE SIENA

Siena Biotech, i laboratori all’asta

Dopo la fine della società in vendita l’immobile per 25 milioni di euro

Siena Biotech

Siena, 9 agoasto 2019 - Va all'asta quella che è stata la casa della ricerca a Siena, ai massimi livelli. Quella stessa casa che oggi ospita la realtà destinata a traghettare Siena e la ricerca nel futuro, ovvero Fondazione Toscana Life Sciences, con all’interno 360 lavoratori e 44 aziende fra affiliate e incubate. Se non si fosse capito, va all’asta l’immobile ex Siena Biotech, il complesso direzionale realizzato in nome della ‘biotecnologia’ nel 2008 in strada del Petriccio e Belriguardo. Un’opera commissionata allora da Fondazione Mps – di cui la Biotech era la società strumentale partecipata al 100% – all’Immobiliare Sansedoni e inaugurata nel maggio 2009. Nel 2012 i primi segnali di crisi; nel dicembre 2014 la messa in liquidazione da parte della Fondazione Mps e nel marzo 2015 il fallimento. Con l’epilogo peggiore: l’inchiesta aperta dalla Procura per le responsabilità della bancarotta fraudolenta e il processo che vede imputati l’ex presidente Vittorio Galgani e il direttore generale Giovanni Gaviraghi.

Una delle storie più dolorose per questa città e anche più costose: solo l’immobile del Petriccio, in base alla perizia richiesta dal curatore fallimentare, è stato stimato per un valore di 25 milioni di euro. Ed è di 25.153.665 il prezzo base dell’asta appena pubblicata da ‘Astegiudiziarie’: la vendita all’incanto è fissata per il 6 settembre e prevede rilanci di 200mila euro.

E’ sicuramente una delle vendite giudiziarie più alte, nel senso di più costose, che questa città abbia mai visto: si tratta di un immobile di 10mila metri quadrati complessivi (arredi compresi), disposti su cinque piani, tre fuori terra dove sono ospitati i laboratori della ricerca e due interrati, di cui uno adibito a parcheggio e nell’altro c’è un auditorium da 200 posti. Il modulo centrale contiene una scala che collega tutti i piani fino a quello di copertura dove sono una caffetteria, una sala riunioni e una terrazza.

Un immobile di grande valore, che ha dieci anni di vita e che nel tempo è stato dotato delle più svariate tecnologie e strumentazioni. E l’asta attuale dell’immobile arriva dopo la vendita, sempre all’incanto, di tutta la strumentazione (103 lotti), utilizzata in passato per le analisi ma anche incubatori, frigoriferi e fermentatori : ovvero apparecchi di valore da poche decine di euro ma anche pezzi da 200mila euro. Queste fasi sono gestite dal curatore fallimentare nominato dal Tribunale, la dottoressa Silvana Carlone, cui tocca anche l’ultima mega vendita: «L’immobile è di grande valore e in ottimo stato. Mi aspetto e auguro partecipazione all’asta».

Asta che in caso andasse deserta vedrà la fissazione di nuove date, con ribassi di volta in volta del 20%. Immaginabile è che anche gli attuali inquilini, Tls, possano partecipare, coinvolgendo magari qualche socio: l’incubatore oggi paga un affitto di 750mila euro l’anno.

Paola Tomassoni