Bimba investita. Chiesti 2 anni per la maestra

Due anni di reclusione per la maestra Francesca Rocca per lesioni colpose gravissime e abbandono di minore in riferimento ai bambini lasciati soli all’asilo. Un anno di reclusione per l’investitrice Chiara Colonnelli per lesioni colpose gravissime. Sono le richieste del pm nel processo sul caso della piccola Lavinia, figlia del nostro collaboratore Massimo Montebove, che vive in stato vegetativo da 5 anni dopo essere stata investita da un’auto nel parcheggio dell’asilo nido che frequentava a Velletri. Lavinia, secondo quanto ricostruito in aula dal pm Giuseppe Taglialatela, è stata dimenticata nel parcheggio prospicente all’area giochi della struttura, poi chiusa per motivi amministrativi, dalla maestra che in quel momento si occupava di un numero di bambini superiore rispetto alla norma, che prevede un insegnante ogni 5 bambini. Era il 7 agosto 2018 e l’asilo Fattoria di Mamma Cocca di Velletri fungeva anche da centro estivo. Una dimenticanza fatale e colpevole, per l’accusa: "Sono stati disattesi totalmente gli obblighi di vigilanza, custodia e diligenza", ha detto il magistrato in una appassionata requisitoria. E anche l’investitrice per il pm "è colpevole" perché la curva fu presa troppo stretta e perché sapeva che potevano esserci dei bambini, quindi doveva e poteva adoperare cautele maggiori.

Non solo. Entrambe le donne decisero di portare la bambina in ospedale senza chiamare il 112, rischiando di creare ulteriori danni a Lavinia come sostenuto dai coniugi Montebove e abbandonando a se stessi gli altri bambini, compreso il fratellino maggiore di Lavinia. Solo per un caso è stata evitata una seconda tragedia. Da qui anche l’accusa di abbandono di minore per la maestra. L’avvocato di parte civile Cristina Spagnolo, nel condividere l’impianto delle motivazioni della pubblica accusa ha ricordato che "Lavinia da quel giorno ha perso l’infanzia e vive in stato vegetativo irreversibile, una cosa che nessuno dovrebbe mai dimenticare". Prossima udienza il 18 dicembre con l’arringa della difesa.