"Bilancio del Comune minato dal mancati pagamenti Tari"

L’assessore Rocchi dà le cifre. E spiega che l’amministrazione si trova fra l’incudine e il martello. "Entro il 31 marzo dovremo dare risposte"

di Anna Duchini

"Non riscuotere la Tari sta minando il bilancio del Comune di Chianciano Terme e per questo l’amministrazione comunale lancia l’appello: non pagare mette in crisi i servizi e la manutenzione e cura del verde", dichiara l’assessore Damiano Rocchi. Il non riscosso a Chianciano Terme è molto alto, a fronte di due milioni di euro annuali di tari che il Comune deve pagare all’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Sud (costituito dai Comuni compresi nelle Province di Siena, Arezzo e Grosseto e di 6 Comuni della Val di Cornia in provincia di Livorno) che sarebbe appunto l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Ato Toscana Sud. Ogni anno circa 700mila euro risultano non riscossi, di questo il 65% è da imputare alle utenze non domestiche, come alberghi e negozi, mentre il domestico si attesta al 5% non pagato. I servizi attivi sono difficilmente comprimibili ed il Comune di Chianciano Terme ha sempre contestato le scelte dentro all’Ato arrivando anche a presentare dei ricorsi al tar che però sono stati respinti. Pur essendo uno dei Comuni più virtuosi sulla differenziata il "conto" da pagare per il Comune resta sempre alto a circa 2 milioni e di conseguenza la cifra si ribalta sui cittadini e sulle aziende. "Dentro l’Ato abbiamo contestato la mancanza di governance politica - spiega Damiano Rocchi - noi non siamo in accordo con le scelte operate ed abbiamo anche votato contro ad alcuni atti amministrativi, ma ricordiamoci che pesiamo lo 0,46% e finchè tutto il sistema non decide di rimettersi in discussione la nostra battaglia è importante per i valori politici che porta avanti, ma siamo come dei don Chisciotte".

Insomma il quadro che spiega l’assessore è molto chiaro, il Comune si trova fra l’incudine di una tassazione e servizio che non ha scelto e non approva, ma impossibilitato a non pagarla, ed il "martello" delle imprese turistiche che non riescono a pagare a causa della crisi drammatica. La tematica è molto complessa ed il servizio di raccolta dei rifiuti ha sempre diviso i territori invece che riunirli, ma l’attualità dei rilievi della corte dei conti impone all’amministrazione di fare delle scelte. "Abbiamo tempo fino al 31 di marzo prima di rispondere operativamente alla Corte dei Conti e stiamo incontrando le categorie economiche per condividere un percorso. Certamente facciamo appello al senso di responsabilità perchè pagare la tari deve diventare prioritario come le bollette delle utenze".