Berruto, il Manifesto dello sport contro la pandemia

Al Festival della Salute, l’ex. Ct della Nazionale Volley . presenta il suo programma

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"Un nuovo modello per lo sport: esecutivo subito quando ripartiremo dopo la pandemia. È ovvio che ne usciremo e allora dobbiamo non farci trovare impreparati". Ha le idee chiare Mauro Berruto e non potrebbe essere altrimenti per questo nome d’oro della pallavolo maschile, Ct della nostra Nazionale per sei anni con sette medaglie internazionali, anche coach della nazionale finlandese, fra l’altro, direttore tecnico squadre olimpiche tiro con l’arco. Le spiegherà oggi al Festival della Salute quando, alle 10,05, si confronterà con Piero Benelli, pluriolimpionico, medico nazionale di pallavolo maschile, su ’La cultura del movimento’. Secondo Berruto, "vuol dire quel mondo dello sport che coinvolge dieci milioni di persone, senza arrivare all’iceberg del professionismo". Lo sport che interessa Berruto è la complessa realtà dell’associazionismo, del dilettantismo. Vuol dire socialità, salute, economia. "È proprio da qui che dobbiamo ripartire per un diverso modello sportivo. Occorre un grande cambiamento e questo mondo non deve essere più essere lasciato a se stesso, anche economicamente".

Argomenti che Berruto riprenderà alle 14,05 quando, con Fabio Pagliara segretario nazionale Fidal, Giancarlo Brocci organizzatore ‘Eroica’, presenterà il ‘Manifesto dello Sport’. Tredici linee guida per guardare al futuro e far sopravvivere lo sport italiano. "Un appello che , con l’Associazione Cultura Italiae e un tavolo coordinato da Pagliara, ho affidato a ’Sportivi - L’Italia che si muove’ con il compito di rappresentare lo sport e la cultura del movimento come beni essenziali e risposta come lotta alla pandemia". Un pacchetto di 12.500 sottoscrittori e di cento grandi testimonial è una delle referenze con cui Berruto si presenta al Festival della Salute. "Una tappa importante del nostro cammino per arrivare ad un dossier e documento da trasmettere al Governo, al Coni, come percorso sul quale il nostro sport potrà camminare nel futuro".

Antonella Leoncini