Laura Valdesi
Cronaca

Bernardini, dedica commossa a Patrizia. Cillerai: "Due stelle mi hanno guardato"

Ma il capitano si toglie anche un sassolino paliesco. E Brigante rilancia: "Presto con voi un’altra cena così"

La festa (foto Lazzeroni)
La festa (foto Lazzeroni)

Siena, 9 ottobre 2023 – Il governatore dell’Oca Francesco Cillerai prega: "Non svegliatemi da questo sogno". Il capitano Stefano Bernardini questa volta si emoziona. Parecchio. Fa una dedica personale per il successo che neppure un "autore di gialli avrebbe potuto scrivere. Cavallo scosso con la rivale seconda, è stato incredibile". Si toglie poi un ’sassolino’ davanti agli oltre 2350 nel salotto delle Fonti. "Una vittoria di popolo, un Palio conquistato da tutti", ripete più volte Bernardini quando, ormai a notte fonda, verso le 1, è l’ora dei discorsi in una cena con tanti sfottò all’avversaria, l’esuberanza dei giovani, la fierezza di chi ha visto l’Oca tante volte prima al bandierino.

"L’uscita di Piazza il 13 agosto ha mostrato la forza della Contrada, nei vostri sguardi la voglia di vincere. Ma non mi accontentavo di trascorrere quattro giorni a mille. Ci abbiamo creduto, a Carlo (Sanna, il fantino, ndr) dissi che tutto il popolo l’avrebbe sostenuto al canape. Eravamo convinti. Dopo il discorso della cena della prova generale qualcuno disse infatti ’non vi sarete mica sbilanciati un po’ troppo insieme al capitano?", svela. "Antipatici, boriosi, pieni di noi. Caratteristiche che non sono offese. Anzi, ci esaltano, siamo l’Infamona", rivendica il governatore volgendo lo sguardo ai giovani. Tantissimi alla cena della vittoria. A loro vengono trasmesse le peculiarità dell’Oca. "Anche se ogni tanto andate un po’ sopra le righe, siete comunque una forza della natura. Con voi - dice - il futuro della Contrada è garantito". Tanti i ’grazie’, da quello al "quadrupede", così definisce Zio Frac. "A Carlo che è un grande professionista. La cura e le attenzioni nei quattro giorni hanno permesso al barbero di andare così. Farai parte dei grandi fantini che hanno scritto la storia di Fontebranda", chiosa lasciando per ultimo il capitano a cui fa un applauso personale. "Grazie poi a chi non c’è più e ci ha guardato da lassù. Ognuno ha avuto la propria stella, due le mie. Fontebranda per l’eternità", conclude.

"Ancora buonasera", esordisce Bernardini che inizia il suo messaggio prendendo spunto dal saluto "del 15 agosto che ha portato bene. Ora c’è una piccola differenza: abbiamo vinto un grande Palio". L’altra parola chiave è "ve l’avevo detto". "C’erano una serie di segnali, lasciavano capire che era la volta buona – spiega –; da due anni dicevo a Carlo ’se vuoi vincere devi venire nell’Oca’. Più altre situazioni che ci rendevano tranquilli sull’esito. Nel Palio quando uno subisce un torto palese viene ripagato". Rivendica che la vittoria "non è stata solo fortuna, avremmo trionfato lo stesso anche se non fosse stato preso dalla Giraffa cadendo". Accenna alla distorsione sul palco dopo l’esultanza strizzando l’occhio al luglio 2024 con una frase che sa di promessa: "Se devo sopportare questo va bene, ho sempre un altro ginocchio sano". Dediche speciali, si diceva. "Ai miei due figli che mi sono stati tanto vicino, ho anche tre nipoti. Ma quella più grande - qui l’emozione è visibile – è ad una persona (scatta l’applauso, ndr) con cui ho condiviso la famiglia. Le ho promesso che se avessi vinto gliel’avrei dedicato. A Patrizia". La moglie scomparsa nell’ottobre 2016. Infine il sassolino dalle scarpe rivolto a quanto detto pubblicamente da un torraiolo: "Li paghiamo i fantini. E quando Fontebranda spende, vince". E conclude con una frase di Nelson Mandela: "’A volte il vincitore è un sognatore che non ha mai mollato’. Chi credeva di indebolirci ci ha rafforzato". Chiude Brigante: "Grazie Zio Frac, sei stato fondamentale in questo Palio. Grazie ad una stalla super, alla dirigenza. Spero di poter indossare ancora questo giubbetto e di vivere con voi un’altra cena così"