CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, nuovo allarme: "Roma resta in silenzio. Il tavolo al ministero rischia di slittare"

I sindacati territoriali: "Ci saremo già aspettati una data di convocazione. Invece non abbiamo alcuna notizia dell’incontro previsto a settembre". Dopo l’annuncio dello sciopero, si teme che il summit sarà in ottobre.

Beko, nuovo allarme: "Roma resta in silenzio. Il tavolo al ministero rischia di slittare"

La scorsa estate i sindacati nazionali avevano incontrato i lavoratori di Beko

Il conto alla rovescia ormai è irreversibile: il tempo corre, ma del piano industriale di Beko Europe, e in particolare del futuro dello stabilimento di viale Toselli a Siena, non c’è nessuna traccia. L’impegno dell’azienda e del ministro Urso era di convocare nel mese di settembre un incontro per affrontare e discutere il piano industriale rispetto al mantenimento occupazionale e produttivo nei cinque stabilimenti italiani. Ma fino a ora "né la direzione di Beko né il ministero hanno mantenuto l’impegno ad avviare un confronto". Di qui l’allarme, anche a fronte delle indiscrezioni che arrivano da Roma.

Il segretario della Fim Cisl senese, Giuseppe Cesarano, impegnato nell’Esecutivo nazionale, parla chiaro: "A oggi non abbiamo notizie di una data di convocazione del nuovo incontro chiesto al ministero delle Imprese e del made in Italy – tuona –. Sembra che la proprietà turca non stia rispondendo all’invito del ministro, per questo speriamo che lo sciopero previsto giovedì sia utile a sensibilizzare".

Ma Cesarano non si ferma e analizza il quadro economico generale, in cui si inserisce la vertenza Beko: "Al ministero in questi giorni sono previste varie riunioni, tra le quali il tavolo sull’Auto dopo l’annunciata chiusura di uno degli stabilimenti Volkswagen in Germania con ripercussioni anche sulla produzione in Italia. Un altro summit riguarderà invece il rinnovo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori Fiat. Insomma – conclude Cesarano –, la macchina ministeriale mi pare ingolfata. Il rischio è che il tavolo su Beko slitti al mese di ottobre".

Daniela Miniero, segretaria di Fiom Cgil Siena, è più possibilista: "E’ innegabile che vi sia preoccupazione, perchè ci si aspettava già una data di convocazione a Roma. Ci auguriamo che arrivi dopo lo sciopero proclamato per giovedì. Intanto martedì ci sarà un incontro con le Rsu per organizzare le due ore di stop alla produzione e mandare un segnale ’politico’ inequivocabile sia al Governo, affinché solleciti il tavolo con Beko, sia all’azienda che non può ripetere in Italia quanto messo in atto in Polonia, chiudendo due stabilimenti in modo unilaterale, senza alcun passaggio al Cae (Comitato aziendale europeo)".

Intanto il numero uno della Uilm Siena, Massimo Martini, annuncia: "Nella giornata di giovedì i lavoratori dello stabilimento di viale Toselli faranno due ore di sciopero. Prevediamo di organizzare anche un presidio all’esterno della fabbrica e di invitare i rappresentanti delle istituzioni e i parlamentari eletti sul territorio. Tutto si deciderà nell’incontro con le Rsu". E ancora: "La data di giovedì è stata decisa per consentire la partecipazione allo sciopero dei lavoratori dello stabilimento di Siena, che sono in cassa integrazione lunedì e venerdì – conclude Martini –. Ci saranno due ore di stop lavorativo, ma dobbiamo ancora decidere come coinvolgere entrambi i turni della giornata. Il tutto, sperando che arrivi una data di convocazione al ministero... ".