Beko Nuova cassa integrazione, l’ira della Fiom

Nello stabilimento di Beko Europe a Siena, nuovi giorni di cassa integrazione suscitano preoccupazione tra i lavoratori. La Fiom Cgil chiede chiarezza sulla situazione e un piano industriale concreto.

Beko Nuova cassa integrazione, l’ira della Fiom

Beko Nuova cassa integrazione, l’ira della Fiom

Altri giorni di cassa integrazione nello stabilimento di Beko Europe in viale Toselli. L’azienda ha annunciato un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali, che prevede lo stop lavorativo il 17 maggio e dal 27 al 31 maggio, per un totale di nove giorni comprendendo quelli già fatti all’inizio del mese. "Le parti sociali si riuniranno domani per il Coordinamento nazionale – annuncia la segretaria della Fiom Cgil Siena, Daniela Miniero – con l’obiettivo di tracciare una linea comune in vista degli scenari possibili. Il motivo? Con l’arrivo di Arçelik è cambiato tutto... per non cambiare nulla". E ancora: "Altro che allarmismo, quella della Fiom Cgil è una visione reale della situazione – continua Miniero –. I lavoratori meritano rispetto, in quanto, nel passaggio da Whirlpool alla proprietà turca, sono stati rimbalzati da una cassa integrazione all’altra. Il tutto, senza una prospettiva, dal momento che il piano industriale non è stato ancora illustrato".

La segretaria della Fiom evidenzia: "I lavoratori sono stanchi della cassa integrazione e preoccupati per le risposte fumose date da Beko. Noi siamo contrari a nascondere la polvere sotto il tappeto". A fronte dei mesi richiesti dalla nuova proprietà per verificare la produzione e l’organizzazione negli stabilimenti italiani, la Fiom Cgil di Siena è decisa a mantenere il punto: "Va bene il periodo di comporto – sottolinea Miniero – ma prima serve il piano industriale, unico strumento in grado di dare una prospettiva".

Cristina Belvedere