
L’appuntamento è fissato per questa mattina a Siena. L’amministratore delegato di Autolinee Toscane, Jean Luc Laugaa, assieme al direttore del dipartimento della Toscana Sud, Luca Bartolini, incontreranno il sindaco Luigi De Mossi per illustrare le prossime mosse della società nella gestione del trasporto pubblico che partirà dal 1° novembre. I vertici della società controllata dai francesi continuano la loro azione di confronto con gli amministratori locali, nonché azionisti delle società di trasporto che sono confluite in Mobit e adesso resteranno con le linee residuali, quelle escluse dal lotto unico regionale.
Qualche giorno fa l’ad Laugaa e il direttore Bartolini avevano avuto un confronto con il presidente della Provincia Silvio Franceschelli. Il quale ha ribadito ai nuovi gestori degli autobus la necessità di potenziare i collegamenti con le realtà più lontane e isolate, per sanare un gap di collegamenti pesante soprattutto per le comunità più piccole.
Alla vigilia dell’incontro con il sindaco De Mossi, Autolinee Toscane, tramite il presidente Gianni Bechelli, ha annunciato che sarà costretta a noleggiare 62 autobus dal 1° novembre per rispettare lo standard del servizio: 20 bus saranno destinati all’area Toscana Centro, 13 alla Toscana sud, che ha Siena come sede della direzione dipartimentale, e 29 alla Toscana Nord. "Per il 1° novembre possiamo contare su 2.545 bus – precisa Bechelli – ma per svolgere tutti i servizi previsti ne servono 2.607. Di fatto, per garantire i livelli di standard richiesti dalla gara regionale, siamo costretti a noleggiarne 62, da novembre fino a giugno. Capiremo di più quando entreremo in possesso dei mezzi, nonostante la situazione ereditata faremo di tutto per garantire il servizio".
Autolinee Toscane risponderà, oltre che con il noleggio di 62 mezzi (costo 700 mila euro), anche con l’acquisto di nuovi 28 bus, che entreranno in servizio entro novembre. "Ogni subentro comporta delle difficoltà. Ma in questo caso – commenta il presidente - la partenza sarà in salita. Dobbiamo fare i conti oltre che con la carenza e la vetustà dei mezzi (l’età media è di 12 anni), anche con carenze di personale, di informazioni insufficienti e in ritardo, di difficoltà dovute alle compatibilità tra le diverse tecnologie usate dagli attuali gestori (22 aziende)".