
Associazioni ora unite. Il ‘tubone’ nel mirino
Un’azione che non ha un primo firmatario o un protagonista principale, ma si tratta di un coordinamento. A Colle, da quando lo scorso 29 settembre il Tribunale delle Acque Pubbliche ha respinto il ricorso fatto dal Comune, il tema legato al ‘tubone’ ha assunto una particolare rilevanza. Questa volta, però, a muoversi sono direttamente le associazioni del territorio. È questa la nuova strada che sembra prospettarsi in quel di Colle, ovvero, una presa di posizione anche da parte di alcune associazioni territoriali. L’elenco dei soggetti coinvolti ancora non è completo, ma a breve arriverà una lista con tutti i nomi delle associazioni aderenti. Una sentenza che nel bene o nel male fa discutere e sulla scia di questa notizia sono cambiati di colpo molti scenari ed anche la volontà di prese di posizione. Si è svolto, la scorsa settimana, un primo incontro durante il quale una decina di associazioni colligiane, incluse quelle che già in passato si sono spese su questo tema, si sono riunite per discutere della questione. "La sentenza – afferma il coordinamento in una nota inviata a La Nazione – non convince ed il progetto preoccupa molto la popolazione". Durante tale incontro è stata ampiamente condivisa l’idea di costituire un coordinamento largo, aperto a tutti coloro che vogliono che il progetto sia rimesso in discussione e che possa funzionare da catalizzatore per un’azione comune su questa delicata questione. "Ad essere messa in dubbio – continua il coordinamento – è la sostenibilità stessa di un impianto idroelettrico che per le sue caratteristiche potrebbe compromettere un patrimonio collettivo fatto di importanti valenze ambientali, ecologiche, storico-artistiche, turistiche ed economiche".
Lodovico Andreucci