Artigiancredito, garanzie per mezzo miliardo

Il bilancio 2022 del presidente Petri. "Finanziamenti per 480 milioni di euro, 40 milioni in provincia. L’accordo strategico con AideXa"

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di Pino Di Blasio

Fabio Petri, già presidente di Cna Siena e vicepresidente nazionale, è al vertice di Artigiancredito dal luglio 2021. Un consorzio fidi vigilato da Bankitalia che da tempo ha allargato il suo raggio d’azione dalla Toscana all’Emila Romagna, e di fatto copre la parte più produttiva dell’Italia di mezzo. L’anno che si è appena concluso è il primo ’pieno’ del mandato di Petri. E il bilancio serve anche per indicare la strada di Artigiancredito e dell’economia toscana senese per il 2023.

"E’ stato un anno a due velocità, - è l’esordio del presidente Petri - segnato nel primo semestre dalla scia della ripresa e del rialzo del Pil, grazie ai fondi del Pnrr soprattutto. E nella seconda parte frenato dalla crisi energetica, dagli effetti della guerra in Ucraina e dal balzo dell’inflazione".

Artigiancredito cosa ha fatto per sostenere le imprese?

"Nel 2022 abbiamo garantito finanziamenti per 480 milioni di euro alle piccole e medie imprese il 10% in più rispetto all’anno precedente. Abbiamo supportato oltre 7mila aziende, 700 delle quali in provincia di Siena per un totale provinciale di 40 milioni di euro finanziati. Il taglio medio delle operazioni varia dai 70mila euro complessivi ai 60mila in provincia".

Come si può suddividere quel mezzo miliardo?

"Per il 60% si tratta di finanziamenti per l’attività ordinaria, iniezioni di liquidità per aiutare le imprese contro il caro bollette. Il restante 40% sono investimenti veri e propri per l’innovazione digitale e la transizione green delle imprese artigiane. Visto che il caro energia ha ridotto gli utili e la liquidità, servono finanziamenti aggiuntivi per programmare il futuro. E noi siamo qui per aiutare le pmi".

Avete fatto da ciambella di salvataggio in momenti duri?

"Senza dubbio, ma non può durare a lungo. Il mondo del credito alle imprese è cambiato, ora il trend è marchiato dalla finanza tecnologica, dal fintech. Artigiancredito ha stretto un accordo con AideXa, la banca fintech presieduta da Roberto Nicastro, ex Unicredit. Loro danno credito alle pmi in 48-72 ore tramite piattaforma digitale, e noi in due giorni forniamo le garanzie. Così l’imprenditore in una settimana ha i soldi per investire. In modo più veloce rispetto al mese, almeno, che ci vuole per avere finanziamenti da una banca".

Quante operazioni ha fatto con AideXa?

"Siamo già a 40 milioni di finanziamenti, il 10% del totale. Il trend è promettente, anche perché AideXa, dopo il credito cooperativo, Intesa Sanpaolo e Unicredit, è la quarta banca che finanzia il mondo delle pmi. Il fintech deve essere complementare, non sostitutivo, del sistema bancario".

Quali sono i programmi 2023?

"Continueremo a supportare l’innovazione e la digitalizzazione. Si annuncia un altro anno a doppia velocità, con i primi sei mesi segnati dall’alta inflazione e dall’aumento dei tassi, e il secondo semestre con l’inflazione attorno al 2-3%, si spera. Cosa che ci darà più spinta".

E le prospettive per Siena?

"Il mercato della provincia è globale, o quantomeno europeo. Dal distretto del camper al vino, dal farmaceutico al Biotecnopolo, Siena vive di strategie di largo respiro. Non pariamo di territorio periferico, l’export toscano e di questa fetta di toscana guarda al mondo".

Si è accorto che non ha parlato di Monte dei Paschi?

"Banca Mps è una questione nazionale. La governance attuale ha portato a termine un’operazione complessa e molto virtuosa di risanamento. Il Monte può ripartire, il Governo non dovrebbe avere fretta a scappare. Perché più i vertici di oggi riescono a valorizzare la banca, sostenendo le strategie di sviluppo, più valore avrà la quota del Tesoro. Se fossi al Governo, mi terrei stretti questi amministratori".