
Carabinieri in una foto di repertorio
Chianciano Terme, 28 febbraio 2019 - Protagonista dell'insolito episodio è un cittadino di nazionalità svizzera di 32 anni, residente nel Canton Ticino che, quando era stato arrestato per traffico internazionale di stupefacenti, per evitare il carcere, aveva fatto sapere al giudice di avere un posto di lavoro in un hotel di Chianciano Terme (Siena); così aveva ottenuto la possibilità di scontare gli arresti domiciliari all'interno della struttura indicata. Ma il beneficio gli è stato revocato non appena i carabinieri hanno accertato che non solo l'uomo non aveva il lavoro, ma che l'albergo era chiuso da tempo.
Lo svizzero era stato sorpreso nel novembre 2018 all'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo), con 3,2 kg di ketamina importata in Italia dai Paesi Bassi. La ketamina è una sostanza che può essere impiegata come anestetico generale ma in particolar modo è utilizzata come allucinogeno. L'arresto era stato convalidato dal tribunale di Bergamo e all'uomo era stata applicata la misura cautelare dei domiciliari, per i quali aveva indicato l'albergo 'fantasma' come luogo di detenzione.
Doveva essere agli arresti domiciliari dal 10 febbraio scorso, ma i militari hanno scoperto che in tutto questo periodo ha potuto tranquillamente circolare libero per Chianciano Terme. Il tribunale di Bergamo allora ha emesso una nuova ordinanza - questa volta per la custodia cautelare in carcere - nei confronti del 32enne, che ora si trova nel carcere di Santo Spirito a Siena, a disposizione della magistratura che ha deciso l'arresto.