
"Un museo gastronomico", una pietra preziosa che si innesta tra le colline di Colle di Val d’Elsa. È Arnolfo, il nuovo ristorante dello Chef con due stelle Michelin Gaetano Trovato. Il giorno 11 agosto è stata aperta la nuova sede del grande ristorante, ma ieri è stato il giorno dell’inaugurazione; una mattinata per ospiti e autorità, una Vernaccia per brindare insieme ad amici e per presentare il nuovo ristorante. Una inaugurazione in stile Arnolfo, tra amici, collaboratori e produttori, per vivere alcune ore di relax, ma anche per gustare ‘il momento’ insieme a chi ha accompagnato la famiglia Trovato in questi 40 anni. Un’occasione di classe che è stata organizzata da Alice Trovato, figlia di Gaetano e manager del ristorante Arnolfo, in qualità di rappresentante del futuro più prossimo di questa importante realtà italiana dell’alta cucina e dell’ospitalità d’autore. "Dopo 40 anni di carriera professionale questo è il risultato – racconta Gaetano Trovato durante l’inaugurazione – possiamo dire che questo è il coronamento di una carriera, con la quale ho voluto portare avanti la gastronomia italiana nel mondo, ma soprattutto è il terzo ristorante che apriamo a Colle di Val d’Elsa. C’è, quindi, un legame storico con questa città. Io amo questa città, ci sono cresciuto da ragazzo, mi hanno adottato, perché di origine siamo – Ndr riferendosi al fratello Giovanni – siciliani. È una situazione veramente bella e particolare. Volevamo la contemporaneità ed il gusto del bello e, così, portarlo avanti, anche attraverso l’architettura. Con l’Architetto Andrea Milani, il progettista, abbiamo realizzato questo museo gastronomico che è dedicato a loro – Ndr indica dietro di lui tutti i lavoratori in cucina – sono loro che porteranno avanti la gastronomia italiana. Il ringraziamento va a mio fratello ed a mia figlia". Un’inaugurazione a bocca aperta, infatti, gli ospiti sono rimasti incantati dalla bontà delle preparazioni culinarie, ma anche dal nuovo ristorante, con una gloriosa finestra che si apre sulla campagna colligiana popolata di ulivi e con la vista del castello di Colle. È stato, così, immediato pensare a quelle parole di Curzio Malaparte in Maledetti Toscani, "A un tratto nella mia stanza entrano tutto il verde il grigio l’ocra dei campi e delle colline, e ultimo a entrare è l’azzurro lontano della Montagnola, velato dall’argento degli olivi di Colle Val d’Elsa: tutta la campagna senese entra a forza nella mia stanza, e io mi trovo all’improvviso in mezzo al più femminile paese toscano, e lo ascolto parlare".
Lodovico Andreucci