
La conferenza stampa (nella foto i carabinieri e il procuratore di Viterbo Auriemma) dove è stata illustrata l’indagine; in alto fermo immagine (fonte Ansa) delle telecamere installate
di Laura ValdesiSIENA"Un quadro allarmante, preoccupante, pericoloso, contrassegnato da una gestione inumana dell’anziano, soggetto notoriamente vulnerabile, esposto ad attacchi gravemente lesivi del suo equilibrio psicofisico, già compromesso dall’età e dal naturale decadimento fisico e cognitivo", si legge in una nota delle forze dell’ordine. Che hanno sollevato il velo sui presunti maltrattamenti, e persino un episodio di violenza sessuale, avvenuti all’interno di una casa di riposo a Latera, paesino della Tuscia in provincia di Viterbo. Sono state eseguite sei ordinanze di applicazione delle misure cautelari, tre in carcere ed altrettante di sospensione dall’esercizio delle funzioni. Emesse dal gip di Viterbo nei confronti di operatori socio-sanitari accusati appunto di maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti della struttura e, in un caso, di violenza sessuale nei confronti di un’ospite. In una nota delle forze dell’ordine si parla infatti di "contegni abusanti" verso la degente (over 80, ndr) tormentata da un operatore con assillanti approcci sessuali e con toccamenti delle parti intime, eseguiti anche a mezzo di un bastone e in un’occasione addirittura quando l’anziana era impossibilitata a difendersi perché legata al letto mediante strumenti di contenzione". A riprendere quanto avveniva sono state le telecamere messe dalla procura all’interno della casa di riposo e le intercettazioni ambientali disposte. La struttura, molto conosciuta e considerata finora d’eccellenza, accoglieva anche anziani della provincia di Siena.
L’indagine è partita nell’aprile scorso dalle confidenze di alcuni ex operatori della struttura i quali si sono rivolti ad una stazione dei carabinieri denunciando una serie di abusi verso i pensionati ad opera di loro colleghi. "Sono emersi comportamenti contrassegnati dall’applicazione di contenzioni agli anziani che attraverso bende o altri strumenti venivano legate al letto – ha spiegato il pm Flavio Serracchiani –; in un caso una donna è rimasta legata per più di 24 ore. E poi episodi di incuria e negligenza nella custodia dei degenti. Al vaglio anche episodi di somministrazione dei farmaci rispetto ai quali bisogna verificare se ci fosse o meno a monte un piano terapeutico o una regolare prescrizione". Gli investigatori hanno precisato "che i fatti accertati sono stati diversi e a carico dei singoli soggetti. La responsabilità non è della struttura ma personale dei singoli soggetti".
Tanti i particolari che stanno emergendo in queste ore sulla vicenda e sul trattamento riservato agli anziani da parte degli indagati. Frasi come ’stati zitta, sei un cadavere’ e ’Sei una matta scoppiata, sei un sarcofago, un morto che cammina. Non servi a un... sei inutile alla società’ venivano regolarmente rivolte dagli indagati, secondo la procura, alle loro vittime. Fragili, indifese e molto anziane.
Un quadro agghiacciante quello tratteggiato dai carabinieri che hanno eseguito le misure cautelari nei confronti di due uomini e una donna e interdittive verso altrettanti Oss. Ieri gli interrogatori di garanzia ma tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere."Il mio cliente è provato e scosso. Le contestazioni sono gravi – ha spiegato l’avvocato Giovanni Labate legale dell’operatore accusato di presunta violenza sessuale – ma dobbiamo esaminare il fascicolo e valutare se le misure adottate sono adeguate e proporzionate".