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Anna Ferretti: "Ora il tavolo del centrosinistra"

"Dal gioco di squadra risposte concrete ai bisogni di tutti". Poi la frecciata: "Non sono civica, in questo momento non ho la tessera del Pd"

Anna Ferretti: "Ora il tavolo del centrosinistra"

Non erano trascorse neppure 24 ore dalla vittoria alle Primarie del centrosinistra, ma ieri Anna Ferretti era già in pista per organizzare le prossime mosse, stavolta da candidato sindaco in pectore della coalizione. "Venerdì incontrerò Ernesto Campanini (l’avversario sconfitto domenica sera, ndr) e poi tutto il tavolo del centrosinistra – è l’annuncio –. Dalla prossima settimana sapremo chi ci sarà in modo da iniziare a lavorare sul programma".

Soddisfatta per l’affluenza alle urne, soprattutto alla luce dei dati delle Regionali in Lombardia e nel Lazio, la Ferretti commenta: "La gente ci ha creduto e ha voluto dire la sua. I voti presi da Campanini indicano un coinvolgimento della fascia giovanile. E’ evidente che c’è voglia di Sinistra, di uguaglianza, di diritti, di crescere, di non vedere sempre gli stessi... Insomma, tra le persone c’è voglia di contare".

Poi la precisazione sui prossimi passi: "Il segretario dell’Unione comunale Pd, Massimo Roncucci, farà da collante al tavolo della coalizione, ma sul documento programmatico vanno fatte delle riflessioni per individuare le priorità. Ciascuno tra i sette partiti e movimenti della ’squadra’ dovrà indicare alcune linee. Questa sarà la base su cui lavorare cancellando e correggendo, in modo da dare la giusta risposta ai bisogni di tutti". La parola d’ordine della Ferretti è dunque "chiamare tutti a raccolta": "L’obiettivo è ridare un futuro e serenità a Siena, in modo che ci sia uno sviluppo organico di arte, cultura, turismo e Università. Serve il coinvolgimento vero di tutti in una logica corale per lo sviluppo. Solo così la città può tornare a essere un capoluogo di provincia a tutti gli effetti". La candidata sindaco del centrosinistra ha le idee chiare: "Oltre al Biotecnopolo e alle Scienze della vita, che sono occasioni importanti per la città, esistono tante altre risorse da mettere a sistema. Bisogna avere la capacità di svilupparle anche in ottica europea".

Infine, una punzecchiatura nei confronti degli avversari nella corsa a Palazzo pubblico: "Chiariamo una cosa: io non sono una civica, semplicemente in questo momento non ho la tessera del Pd. Essere civico significa occuparsi del bene della collettività. Io l’ho fatto in un contesto ben preciso: quello del centrosinistra. Credo infatti nel sistema dei partiti contro i personalismi, che non hanno mai dato buoni frutti".

C.B.