MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Amiata, bufera sugli impianti da sci. Il Comune non ha rinnovato le autorizzazioni per il gestore

Indagine durata quattro anni con il supporto di esperti del settore e di una consulenza legale. L’amministrazione: "Non basta la concessione, serve un’autorizzazione dei nostri uffici".

Amiata, bufera sugli impianti da sci. Il Comune non ha rinnovato le autorizzazioni per il gestore

Amiata, bufera sugli impianti da sci. Il Comune non ha rinnovato le autorizzazioni per il gestore

Gli impianti di risalita a servizio delle piste del versante senese dell’Amiata da oggi sono prive delle autorizzazioni comunali, che non sono state rinnovate alla società Amiata Impianti. Quindi stop a seggiovia, ski-lift e tapi roulant a servizio del campo scuola Pianello (la pista più alta in quota dell’Amiata) e di quella del Crocicchio, dove, negli anni passati, si sono svolte gare anche internazionali. Non solo: il Comune, come esplicita in una nota, afferma anche che le aree dove corrono le piste sono vincolate alla società che gestisce gli impianti (quando ne ha le previste autorizzazioni) nel solo periodo della stagione invernale. Quindi nessun divieto, limite potrà comunque essere fissato fuori da tale periodo.

E ancora: il Comune ritiene di poter rilasciare le autorizzazioni con prescrizioni legate al pubblico interesse dell’attività. Ovvero orari di apertura degli impianti, garanzia sul servizio, comunicazione sugli stessi. Da decenni sul fronte degli impiantati di risalita si apre un nuovo capito che, manco a dirlo, pare destinato ad aprire una grossa querelle tra le parti. "A seguito di un’attenta indagine sulla situazione della montagna – si legge nel comunicato del Comune – durata quatto anni e supportata, oltre che dagli uffici preposti, da innumerevoli interlocuzioni con esperti in materia, conferendo altresì un incarico ufficiale ad un legale già consulente della Provincia autonoma di Bolzano, siamo finalmente riusciti a far luce su buona parte delle criticità che, da tempo, investono la parte alta della montagna. In primo luogo è stato chiarito che per utilizzare gli impianti di risalita non occorre una concessione ma un’autorizzazione rilasciata dall’ufficio commercio del Comune che potrà essere conferita previa presentazione della documentazione richiesta dalla legge (ad oggi non completa ndr) e a seguito di prescrizioni comportamentali imposte dal comune".

"Le piste da sci, che durante la stagione sciistica risultano funzionalmente collegate agli impianti di risalita – prosegue la nota –, risultano invece libere da ogni asservimento durante la stagione estiva, come sancito dalla Corte di Cassazione. Pertanto, dalla fine dell’attività sciistica (metà di marzo ndr) fino al 20 ottobre, data individuata dall’amministrazione come ultima della stagione estiva, le piste rimarranno libere al passeggio e per qualsiasi uso diverso, ad esempio commerciale, sarà il legittimo proprietario (la società Macchia Faggeta ndr) a fornire il permesso di utilizzo delle aree sopra citate, nello specifico pista della Vetta, parte del Canalone e pista del Crocicchio".