MARCO BROGI
Cronaca

Altre sei capanne all’Archeodromo: "Sarà il più grande museo in Italia"

L’annuncio del direttore scientifico Valenti: "Investimento da 300mila euro per aumentare la nostra offerta"

Altre sei capanne all’Archeodromo: "Sarà il più grande museo in Italia"

L’Archeodromo di Poggibonsi pensa in grande. Cresce il numero dei visitatori e cresce anche l’offerta del primo museo italiano en plein air sull’Altomedioevo. Nel villaggio di epoca carolingia saranno realizzate altre sei capanne in scala reale, che si aggiungeranno alle nove attualmente esistenti. Un progetto da 300mila euro finanziato con fondi comunitari.

"Auspichiamo che i lavori possano iniziare a luglio – spiega Marco Valenti, direttore scientifico del parco archeologico –. Saranno ultimati entro la seconda metà del 2025. Con questo intervento ormai prossimo, il nostro sarà il più grande Archaeological Open Air Museum in Italia". Insomma, Poggibonsi continua a investire sulla cultura e su un museo che, dati alla mano, è sempre più attrattivo. "Viaggiamo sulla media di oltre 20mila presenze annue – aggiunge Valenti –. Importantissimo anche il rapporto con le scuole. Nel periodo da febbraio a maggio di quest’anno arriveremo a quota 7mila studenti e circa 600 docenti in gita scolastica da tutta Italia. Purtroppo, abbiamo dovuto mandare indietro altri 2mila studenti per mancanza di spazio e tempo. E ancora ci arrivano richieste. Sono cifre rilevanti e che ripagano dell’impegno profuso. L’obiettivo è fare dell’archeologia uno strumento di didattica, formazione e promozione turistica".

L’esperienza dell’Archeodromo ha avuto inizio nell’ottobre 2014 con l’apertura della prima porzione del villaggio carolingio. In questi dieci anni il museo all’aperto è cresciuto parecchio e a oggi offre al pubblico una longhouse (abitazione della famiglia dominante), un grande granaio sopraelevato, una capanna contadina con aia e pollaio, due altre capanne abitative, la forgia del fabbro, un forno da pane, postazioni provvisorie per attività artigianali.

Una volta finiti i lavori in programma, le capanne in tutto saranno quindici, di fatto tutte quelle venute alla luce nelle varie campagne di scavi che si sono succedute negli anni nell’area della Fortezza medicea. Il segreto del successo dell’Archeodromo risiede anche nella formula proposta: la ricostruzione storica, che si sta rivelando vincente. Chi fa tappa quassù viaggia sulla macchina del tempo, immergendosi nell’atmosfera di un villaggio carolingio, con tanto di artigiani e guerrieri in costume, rievocazioni di battaglie, scene di vita quotidiana. Un tuffo nel passato che unisce rigore filologico e spettacolo. Una formula più che azzeccata.