
"Alexandria e Santorini erano contratti finanziari"
Alla vigilia del cda di Banca Mps convocato per approvare il bilancio consolidato 2023, che dovrebbe segnare il ritorno in anticipo ai dividendi per gli azionisti, grazie a utili netti che potrebbero avvicinarsi al miliardo e mezzo di euro, la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza, che, in sostanza, è una delle ragioni dei conti d’oro del Monte dei Paschi. Anticipate da Il Sole 24 Ore, le motivazioni che hanno portato l’11 ottobre alle assoluzioni degli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, più altri 11 imputati, ex dirigenti e top manager del Monte, di Deutsche Bank e Nomura, ruotano attorno a un concetto chiave: le operazioni Alexandria e Santorini non erano derivati, ma contratti di finanziamento. Nessun falso in bilancio, nè manipolazioni di mercato, né ostacoli alla vigilanza. Quelle operazioni, realizzate da Banca Mps tra il 2008 e il 2012, Alexandria, Santorini, Chianti Classico e Fresh, secondo l’accusa - e la condanna in primo grado- erano state realizzate per coprire le perdite generate dall’acquisto di Antonveneta. La tesi colpevolista era caduta nel processo d’appello a maggio 2022, facendo scattare i ricorsi della procura generale di Milano e della Consob contro le assoluzioni perché il fatto non sussiste. La Cassazione ha considerato inammissibili i ricorsi, a pesare sulla decisione anche la revoca della costituzione di parte civile della Consob. Che si tirò fuori dal processo dopo aver raggiunto un accordo con le banche interessate.
"L’essenza delle motivazioni sta proprio nella definizione della Suprema Corte sulla natura delle operazioni Alexandria e Santorini: non erano derivati ma contratti normali di finanziamento - è il commento dell’avvocato Fabio Pisillo, uno dei difensori di Giuseppe Mussari -. La Cassazione non si è limitata a una sentenza di natura processuale, censurando la inammissibilità del ricorso della procura generale. Ma è entrata anche nel merito della questione, come sembrerebbe dalle anticipazioni. Nessuno dei legali, ad oggi, però ha in mano quelle motivazioni. Forse le avremo domani".
Visto che dietro Alexandria e Santorini ci sarebbero stati effettivamente titoli di Stato intermediati, Banca Monte dei Paschi avrebbe potuto contabilizzarli come preferiva. Da qui la conseguente caduta delle richieste di risarcimento danni. Non c’è reato dietro i contratti.