LUCA STEFANUCCI
Cronaca

Alberghiero con i propri prodotti. L’Artusi riparte con serra e orto

Tradizione e innovazione alla scuola chiancianese. La vicepreside Ciolfi: "Cibo sostenibile protagonista"

Alberghiero con i propri prodotti. L’Artusi riparte con serra e orto

Alberghiero con i propri prodotti. L’Artusi riparte con serra e orto

A ’centimetro zero’. Dall’orto alla classe, così frutta e verdura entrano a scuola diventando protagoniste della didattica. Succede all’Istituto alberghiero di Chianciano Terme, la scuola dove crescono i futuri professionisti della ristorazione e dell’accoglienza, che quest’anno presenta delle novità: un orto e una serra all’esterno con tavoli per fare lezioni all’aperto ma anche il laboratorio di scienze degli alimenti interno con tanto di spazio dove il focus sarà sulla germinazione delle piante.

Siamo agli inizi, la serra è in fase di collaudo, c’è l’orto classico predisposto con cavoli, radicchio, lattughe che presto darà i suoi frutti. Ma tra non molto la scuola partirà con i progetti che riguardano le colture aeroponiche e idroponiche, sia con la serra che con il laboratorio interno. In cucina l’orto della scuola diventa così un valore aggiunto. "Il progetto è stato finanziato con il Pon Edugreen. Abbiamo cominciato l’anno scolastico con qualcosa di nuovo – sottolinea la vicepreside Patrizia Ciolfi – le idee non mancano, la scuola guarda alla modernità con un’attenzione sempre più particolare al cibo sostenibile che è protagonista di un progetto didattico". Il cibo è storia e l’orto diventa ’multidisciplinare’.

Si può pensare a un menù medievale studiando quel periodo storico ad esempio. E le sorprese per gli studenti non mancheranno.

"La serra aeroponica – spiega il professore Andrea Pagano – consente di sviluppare le piante senza l’uso della terra. Ci sono i led mentre acqua e sostanze nutritive vengono spruzzate alla radice della pianta per alimentarla. Inizieremo con quelle da taglio, come insalata e basilico, ma poi vogliamo arrivare a zucche, zucchine e tante altre varietà. I prodotti saranno utilizzati dal laboratorio di cucina, faremo sperimentazioni e diverse attività scolastiche. E chissà che non riusciremo a produrre un giorno anche confetture e pesti, sono idee che abbiamo in mente. L’orto può essere gestito da remoto, è qualcosa di speciale che ci aiuterà molto".

E poi c’è l’orto ’classico’ quello che tutti conosciamo per averlo a casa o magari in campagna dai nonni. La scuola non ha dimenticato la tradizione ma soprattutto ha abbracciato le nuove tecnologie verdi che tanto si stanno sviluppando in questo ultimo periodo. Gli studenti noteranno le differenze, soddisferanno tante curiosità. Ma quello che è più bello è che potranno cogliere quanto seminato e utilizzare i prodotti ’fatti in casa’ per esercitarsi e crescere. Il futuro parte anche da qui.