Affare migranti in Cassazione. Condanna a 4 anni annullata

Fu disposto anche il sequestro, ai fini della confisca, di 2 milioni di euro. I giudici hanno ora rinviato la vicenda davanti alla Corte di appello. .

Affare migranti in Cassazione. Condanna a 4 anni annullata

Affare migranti in Cassazione. Condanna a 4 anni annullata

Siena, 25 aprile 2024 – Il colpo di scena arriva 39 mesi dopo la condanna, molto pesante, per l’imprenditore Guido Pacchioni che nel maggio 2018 era finito ai domiciliari quando scattò il blitz della guardia di finanza a seguito dell’inchiesta sul business legato all’arrivo di migranti nella nostra provincia. Il 20 gennaio 2021, infatti, venne condannato dal giudice Chiara Minerva a 2 anni e 3 mesi per turbativa d’asta e auto-riciclaggio, più altri due per calunnia. Disposto all’epoca il sequestro, finalizzato alla confisca, di circa 2 milioni di euro. "Presenteremo sicuramente appello", aveva annunciato il difensore dell’imprenditore Vincenzo Martucci. L’udienza a Firenze si era svolta confermando la sentenza di primo grado. E’ stata martedì la Corte di Cassazione a riservare invece il colpo di scena annullando con rinvio alla corte di appello di Firenze. La partita giudiziaria, dunque, sembra riaperta per Guido Pacchioni che è stato al centro di altri quattro procedimenti dove è uscito assolto. "Grande soddisfazione", esprime l’avvocato Martucci rilevando l’esistenza di numerosi elementi che inducono a ritenere che la vicenda si chiuderà con ’il fatto non sussiste’ come già avvenuto nel caso della presunta tentata turbativa d’asta. Tutti i partecipanti avevano presentato offerte e i servizi sono stati messi effettivamente a disposizione, a suo dire.

Il cuore dell’inchiesta la segnalazione in procura sulla potenziale relazione fra due imprese ’Cassiopea’ e ’Gabriella’: ciò avrebbe comportato che le offerte risultavano imputabili ad un unico centro decisionale. Ciò rappresentava causa di esclusione dalla gara tanto che entrambe furono messe fuori. Perdendo così la gestione dei centri di accoglienza per i migranti sia di Sovicille che di Monticiano. Come si ricorderà, nel corso del dibattimento era emerso tra l’altro che la Curia maremmana non aveva mai autorizzato la convenzione per l’assistenza ai migranti della parrocchia di Sassofortino, fondamentale per la ’Cassiopea’. Solo così infatti poteva partecipare al bando di gara della prefettura.