PINO DI BLASIO
Cronaca

Addio a Grottanelli de’ Santi. Il presidente del Monte spa

Morto alle Scotte a 95 anni. Guidò la banca e la Fondazione dal 1992 al 2000

Giovanni Grottanelli de' Santi

Siena, 28 aprile 2023 – Giovanni Grottanelli de’ Santi è morto ieri sera al Policlinico Le Scotte, dove era stato trasportato a causa di un malore legato a difficoltà respiratorie. Aveva 95 anni, non usciva più dalla sua casa nella zona di Santa Regina da tempo. L’ultima volta che lo sentii è stato dopo l’intervista esclusiva che concesse a Qn La Nazione, il capitolo più importante di "Monte dei Paschi di Siena, una storia italiana", il reportage podcast pubblicato più di un anno fa. Non sarà l’unico passaggio in prima persona di questo ricordo del presidente-professore. Perché di Grottanelli de’ Santi, a parte le rare interviste concesse perlopiù al sottoscritto, si ricordano solo le lezioni e gli esami all’Università. E anche in quelle occasioni dovevo starlo a sentire, come studente.

Oggi saranno in tanti a ricordarlo, a scrivere necrologi, a piangere la sua morte. Dal rettore dell’Università di Siena, dove si laureò nel 1951, dove fu primo assistente di Mario Bracci, che era giudice della Corte Costituzionale. E poi docente incaricato, straordinario e infine titolare di cattedra di Diritto Costituzionale. Le sue lezioni non erano facili, dovevi stare attento per sentire le sfumature degli articoli della Carta, coglierne l’essenza che poi ti avrebbe chiesto agli esami. Grottanelli de’ Santi parlava a voce bassa, per di più, come fanno coloro che devi ascoltare per ciò che dicono, non per come lo dicono.

Il nome di Giovanni Grottanelli de’ Santi riconquista l’onore della cronaca, una sera di ottobre del 1992, quando dal Comitato interministeriale del credito e risparmio spunta il suo nome come nuovo presidente del Monte dei Paschi. E’ la sua ex allieva Cecilia Marzotti a chiamarlo dalla redazione de La Nazione e a raccontare la sua sorpresa per la nomina. "Mi chiamò il dottor Albis - ha raccontato poi nell’intervista del 2021 - che all’epoca era direttore della Banca d’Italia a Siena e mi rivelò che era molto probabile che sarei diventato presidente del Monte. A me pareva strano, gli risposi che non avevo nessuna competenza di banche e finanza.’Questo lo lasci giudicare a chi farà le nomine’, rispose il direttore. E allora aspettai che le cose accadessero". Dal 1992 al 1997 è stato presidente della Banca di diritto pubblico, la guidò in mezzo a inchieste giudiziarie, con due deputati arrestati, e alla trasformazione in società per azioni.

Poi diventò primo presidente della Fondazione Monte dei Paschi. E coniò il paradosso della Fondazione figlia proprietaria della Banca madre. Era la Fondazione più ricca d’Italia, con un patrimonio di 16mila miliardi di lire. Fu quantificabile quando la coppia Grottanelli-Emilio Giannelli (che era provveditore) portarono alla quotazione del Monte dei Paschi in Borsa, mettendo sul mercato il 28% del capitale del Monte dei Paschi. "E’ l’impresa di cui vado più fiero - confessò in quell’intervista - anche perché c’erano tanti contrari. Dopo la quotazione il Monte raddoppiò il valore del suo capitale. Le mie dimissioni anticipate dalla presidenza? Non ero convinto che il Comune di Siena dovesse avere per statuto la maggioranza delle nomine". Avessero dato retta al professore, i disastri successivi si potevano evitare.