Acr Siena 1904, creditore all’attacco. E’ stata chiesta di nuovo la liquidazione

L’11 gennaio le parti davanti al giudice civile Lisi. Ricorso bis per ’Fdmitaly’

Nuovo colpo di scena nel braccio di ferro a colpi di carte bollate, che va avanti da mesi, fra i creditori e l’Acr Siena, l’ex società dell’ingegnere Emiliano Montanari di cui è adesso legale rappresentante Roberto Romano. E’ stata infatti fissata per giovedì 11 gennaio, alle ore 12.45, l’udienza davanti al giudice Valentina Lisi del tribunale civile di Siena per l’audizione delle parti e l’istruttoria. Da una parte c’è appunto l’Acr Siena 1904 spa, dall’altra parte Fdmitaly srl. Sì, proprio la stessa azienda milanese "che per prima ha presentato istanza di fallimento nei confronti dell’Acr, successivamente era intervenuto anche il San Miniato", avevano dichiarato a La Nazione il 26 ottobre scorso gli avvocati che l’assistono, Dario Schettini e Sandro Sicilia. Annunciando al contempo che era stato stipulato l’accordo definitivo per il pagamento di quanto dovuto. Di qui il deposito dell’atto di desistenza dalla procedura pre-fallimentare davanti al tribunale di Siena.

Si riteneva dunque che la partita fosse stata chiusa con Fdmitaly. Invece le cose non sono filate lisce. Secondo quanto confermato anche dal pool legale dell’azienda milanese, la sede legale dell’Acr Siena 1904 è stata poi trasferita a Roma presso il cui tribunale sarebbe stata presentata domanda di concordato. Soprattutto non sarebbe stato adempiuto alle obbligazioni che erano state assunte con gli atti di transazione. Insomma, la Fdmitaly non ha recuperato quanto era stato promesso.

Di qui la presentazione al giudice civile di Siena di un secondo ricorso per ottenere la liquidazione giudiziale dell’Acr Siena 1904 ora guidata da Roberto Romano. Il tribunale presieduto da Marianna Serrao ha delegato alla giudice relatrice Lisi, come detto, di ascoltare le parti e di espletare l’istruttoria per accertare appunto se esistono i presupposti per l’apertura della liquidazione giudiziale. I creditori dunque riaprono il fronte mentre si attende di sapere anche cosa succederà sul versante dello stadio dopo la pronuncia del tar e la pec inviata dal Comune per tornare in possesso dell’impianto.

La.Valde.