E’ tornata a casa dopo due notti in albergo a Pancole la famiglia sorpresa nel sonno la notte dell’alluvione dell’Elsa che ha superato l’argine proprio ad un passo dall’ingresso della "Trigano" nella zona industriale di Cusona a San Gimignano.
La famiglia, di origine albanese ma da venti anni vive qui, si è subito rimboccata le maniche spalando acqua e fango per pulire quello che ancora si può salvare mentre gli addetti ai lavori rimettevano in sesto la strada per raggiungere la villetta. Babbo, mamma e i tre figli, che hanno vissuto a lungo a Poggibonsi – il padre fa il metalmeccanico, i figli di 29 e 30 anni odontotecnici e l’altro consulente farmaceutico – hanno traslocato da via Borgaccio e preso in affitto la spaziosa villetta recentemente ristrutturata del vecchio podere lungo l’Elsa nel comune delle torri. "Paura? Di più. E’ stata per tutti una notte da incubo. L’acqua saliva a vista d’occhio, ja cominciato verso le 1.30", raccontano. "Quelle immagini – dice Florian, uno dei figli – sono rimaste stampate nella memoria. Una furia di acqua e fango". Spiegano che "dopo quasi tre giorni stiamo ancora ripulendo la casa al piano terra per vedere cosa è possibile salvare o buttare e fin dove l’acqua ha lasciato il segno con la sua tragica firma. Inutilizzabili due frigoriferi, il mio computer professionale, una lavatrice, il mobilio e tanto altro, per adesso". Un grazie la famiglia lo rivolge al sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci, ai vigili urbani, ai carabinieri, ai volontari della Protezione Civile "e a tutti gli altri che ci hanno tirato fuori di casa arrivati dalla strada della Trigano. Grazie di cuore".
Romano Francardelli