
Torrita di Siena, operazione congiunta carabinieri e guardia di finanza
Siena, 29 agosto 2025 – Impiego di manodopera in nero, paghe da un euro l’ora, turni massacranti senza riposi e persino alloggi fatiscenti ricavati all’interno dell’autolavaggio. È il quadro emerso dall’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena che ha portato oggi carabinieri e guardia di finanza ad eseguire un provvedimento di controllo giudiziario dell’impresa e un sequestro preventivo di beni per circa 40mila euro a Torrita di Siena.
Secondo gli inquirenti, l’imprenditore indagato avrebbe impiegato quattro lavoratori stranieri in condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno. A loro sarebbero stati imposti salari ben al di sotto di quelli previsti dai contratti collettivi – circa un euro all’ora – con giornate lavorative fino a 13 ore, senza pause né giorni di riposo. Non solo: tre dipendenti avrebbero dormito nello stesso autolavaggio, in ambienti del tutto inadeguati e privi di condizioni igienico-sanitarie.
L’inchiesta, avviata nell’aprile 2025 dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro e dal nucleo forestale di Rapolano Terme, ha documentato irregolarità attraverso testimonianze, pedinamenti e videoriprese. Successivamente la guardia di finanza ha ricostruito la situazione patrimoniale dell’indagato, individuando beni e disponibilità finanziarie riconducibili alle presunte attività illecite.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il controllo giudiziario dell’impresa, nominando un amministratore, per evitare che la sospensione dell’attività potesse avere effetti negativi su lavoratori e valore aziendale. Contestualmente è stato ordinato il sequestro finalizzato alla confisca obbligatoria dei proventi del reato, stimati in 40.045 euro.
La Procura ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che, fino a sentenza definitiva, vale il principio di presunzione di innocenza.