Si va in tribunale per l’ex ceramica Vaccari. La società Sen srl, proprietaria degli immobili che per anni sono stati concessi in comodato al Comune, ha presentato ricorso in base agli articoli 696 e 696 bis del Codice di procedura civile. In pratica, la società ha depositato il 22 gennaio una richiesta di accertamento tecnico preventivo, allegando la perizia fatta eseguire dal geometra Paolo Grassi. Il giudice ha nominato il consulente tecnico d’ufficio e fissato l’udienza a giovedì 22 febbraio. Il ricorso è stato notificato al Comune il 30 gennaio e la giunta, con delibera 24 del 6 febbraio, ha demandato al segretario comunale la nomina di un consulente tecnico e affidato allo studio dell’avvocato Riccardo Birga l’incarico di rappresentare l’ente. Lo stesso studio al quale, con delibera di giunta 200 del 22 agosto, era stato affidato l’incarico di “assistere il Comune nel contenzioso stragiudiziale con Sen srl e fornire agli uffici supporto giuridico per i procedimenti amministrativi inerenti la restituzione degli immobili e la ricollocazione degli uffici comunali”. Il contenzioso tra società e Comune potrebbe ancora risolversi con una conciliazione.
Nella medesima seduta del 6 febbraio, con delibera 21, la giunta ha anche messo nero su bianco la necessità di ulteriore tempo per sgomberare edifici e aree dell’ex Vaccari avuti in comodato e dei quali la Sen ha da mesi chiesto la restituzione. Il comodato era stato stipulato tra Sen e Comune nel 2013 per 8 anni, con scadenza a luglio 2021, termine poi prorogato al 31 luglio 2023. Nel compendio, il Comune è proprietario del solo edificio ex calibratura e aveva utilizzato gli ulteriori spazi avuti in comodato in parte per collocarvi biblioteca, uffici e deposito materiali e in parte per concederli in subcomodato ad associazioni e società nell’ambito del progetto Nova con finalità culturali. Sin dal giugno 2023 Sen ha formalizzato la volontà di rientrare in possesso degli immobili, respingendo la richiesta del Comune di ulteriore proroga del comodato. Per questo, con delibera 227 del 6 ottobre, la giunta aveva fissato il cronoprogramma dello sgombero, stimando che servissero 60 giorni per liberare il deposito materiali, 90 per spostare l’ufficio tecnico, 150 per ricollocare la biblioteca e 120 giorni per liberare gli opifici occupati da subcomodatari. In sostanza, al più tardi entro il prossimo 6 aprile lo sgombero avrebbe dovuto essere concluso. Così non sarà: la delibera 21 del 6 febbraio rivede il cronoprogramma posticipando di alcuni mesi i termini per la restituzione degli immobili a Sen. In particolare, la ricollocazione del settore tecnico all’ex Dogana sarà completato entro questo febbraio; per la biblioteca, la procedura di manifestazione di interesse ha consentito di individuare uno spazio ma sono necessari lavori di adattamento, per cui il trasloco "potrà avvenire non prima del prossimo mese di luglio"; le attività di sgombero dei locali utilizzati per deposito materiali sono iniziate ma la ricollocazione "non potrà essere ultimata prima del prossimo mese di maggio". Infine, argomenta la delibera 21, "lo sgombero dei locali occupati dai subcomodatari, dai quali attualmente è pervenuta una sola comunicazione di rinuncia, avrà tempi piuttosto lunghi, in particolare qualora il Comune dovesse intraprendere azioni coattive con anticipazione dei costi", tempi stimabili in non meno di 6 mesi. A questo proposito il Comune torna a caldeggiare la possibilità che Sen stipuli direttamente accordi con i subcomodatari per consentire loro di "tenere in vita, o realizzarne di nuovi, i progetti culturali con polo nella ex Calibratura".