REDAZIONE SARZANA

Sarzana, l’arte scende in città . Inaugurata “La soglia del silenzio” dello scultore Luciano Massari

Le opere restano installate fino al 28 ottobre nelle piazze Calandrini e Luni, in via Mazzini e nell’atrio comunale

Le opere restano installate fino al 28 ottobre nelle piazze Calandrini e Luni, in via Mazzini e nell’atrio comunale

Le opere restano installate fino al 28 ottobre nelle piazze Calandrini e Luni, in via Mazzini e nell’atrio comunale

Le sue sculture monumentali in marmo hanno trasformato il centro storico in un’esposizione a cielo aperto. La città ha accolto la mostra diffusa “La soglia del silenzio“ di Luciano Massari, artista di fama internazionale e ex direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara. Sono state posizionate quattro grandi sculture in marmo bardiglio nuvolato nelle piazze Calandrini, Luni, via Mazzini e nell’atrio di palazzo Roderio sede del municipio. L’esposizione curata da Alberto Mattia Martini, è promossa dall’amministrazione comunale e fa parte del progetto di integrazione dell’arte contemporanea nello spazio urbano. A presentare la mostra che resterà allestita fino al 28 ottobre oltre a Massari tanti artisti tra i quali Pier Giorgio Balocchi, Beatrice Taponecco, Giuseppe Veneziano, Giuliano Tomaino, Ivan Vitale Lazzoni e Paolo Fiorellini, autore della mostra monumentale diffusa dello scorso anno, che per l’occasione ha installato un’opera di fronte alla Fortezza Firmafede. A fare gli onori di casa la sindaca Cristina Ponzanelli e l’assessore Giorgio Borrini. "Il marmo è parte viva di questo territorio – ha spiegato Massari – e Sarzana ha dimostrato di avere l’anima e la bellezza per accogliere opere così importanti. L’energia che ho trovato qui è rara e genuina. L’assessore alla cultura Giorgio Borrini ha sottolineato l’importanza di accogliere e valorizzare l’arte. "Quando l’arte si integra con lo spazio urbano – ha spiegato – nascono luoghi nuovi: vivi, accessibili, stimolanti. Le opere di Massari raccontano la città da prospettive inedite, diventano parte del paesaggio e restituiscono bellezza ai cittadini".

Massimo Merluzzi