
L’unione fa la forza, molto più di una sola voce. L’appello a unirsi per evitare improvvise sorprese e condividere maggiormente le decisioni assunte dal Comune è stato lanciato nel corso dell’assemblea pubblica organizzata a Sarzanello dal gruppo di lavoro rappresentato dalla presidente Mariagrazia Quadrelli e Giada Roncone per affrontare il delicato tema dell’installazione dell’antenna di telefonia mobile sulla collina Fortezza, davvero a due passi dal quartiere coinvolto nella discussione. L’occasione è servita anche per sollecitare il Comune all’adozione degli strumenti necessari per disciplinare le aree dedicate all’installazione degli impianti di telefonia mobile.
Ma l’antenna è stata soltanto lo spunto per ribadire la necessità di un maggior dialogo tra l’amministrazione comunale e i cittadini, attraverso il canale delle Consulte. A lanciare il messaggio sono stati innanzittutto Stefano Cecati e Bruno Zecchi due tra i principali promotori del comitato dei residenti che da circa un anno si sta battendo contro l’installazione dell’impianto in via del Fortino. I rappresentanti, mancava all’appello per motivi professionali Matteo Tiberi, hanno ribadito che la lotta proseguirà anche dopo la sentenza del Tar che in questo momento avvantaggia la società proponente e il ricorso al Consiglio di Stato. Allo stesso tempo hanno ricordato che l’assenza di un piano delle antenne potrebbe coinvolgere anche altri quartieri cittadini lanciando, per questo, l’idea di un tavolo tecnico tra Consulte e Comune per disciplinare le aree idonee a determinati interventi e soprattutto a velocizzare l’adozione del piano antenne. Un assist perfetto che è stato sfruttato anche per allargare il tema.
"Le consulte non devono essere informate a cose fatte, come avviene anche per altre vicende – ricorda Luigi Alfieri presidente dell’organismo consultivo di Marinella –. Dobbiamo dire la nostra prima e non essere convocati dopo le decisioni assunte. Siamo in totale 110 rappresentanti dei cittadini e qualcosa dovrà pur valere la nostra voce". Il fantasma delle antenne aleggia anche in altri quartieri come hanno confermato Andrea Moruzzo e Maria Teresa Marchini rispettivamente presidente e vice della Consulta di San Lazzaro dove un anno fa si era accesa la polemica sul possibile arrivo di un ripetitore installato in un terreno privato. Insomma servono paletti chiari e spazi ben delimitati per non incorrere in decisioni assunte da un singolo cittadino che può accordarsi con un gestore e trasformare il proprio terreno in un punto di appoggio per un impianto di telefonia. "Il piano delle antenne – ricorda Giovanni Destri ex consigliere comunale di maggioranza – è fermo da anni ma la mancata adozione non è soltanto una dimenticanza dell’attuale amministrazione ma parte da ben più lontano. Sicuramente ci sono zone alternative rispetto alla Fortezza che possono essere adibite all’installazione di apparecchiature che sono necessarie, inutile nasconderlo, ma devono essere posizionate nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio".
Massimo Merluzzi