Massacrata a coltellate davanti al figlio, confermato l’ergastolo per l’ex marito

Erroum Yassine uccise la moglie Alessandra Piga nella casa di Castelnuovo. Un’amica si barricò in bagno con due bimbi, tra cui il figlioletto della coppia

Alessandra Piga, uccisa a coltellate dal marito

Alessandra Piga, uccisa a coltellate dal marito

Castelnuovo Magra, 8 marzo 2024 – La Cassazione ha confermato l’ergastolo per Yassine Erroum, il marocchino trentenne che il 12 giugno 2021 ha ucciso coltellate la compagna Alessandra Piga durante una lite nell’appartamento di via Provinciale a Castelnuovo Magra.

La suprema corte ha respinto il ricorso confermando la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Assise della Spezia il 9 dicembre 2022 e non modificata nell’appello del 20 giugno 2023. Un episodio di assoluta crudeltà che sconvolse la comunità castelnovese, paese dove la coppia si era da poco trasferita insieme al loro bambino di pochi anni. In quel terribile sabato pomeriggio l’uomo uccise a colpi di coltello Alessandra, di 25 anni, arrivata a casa in compagnia di un amica e di due bimbi, che scamparono alla follia di Erroum barricandosi in bagno e chiedendo aiuto.

I carabinieri che per primi sfondarono la porta di ingresso dell’appartamento, supportati da una squadra dei vigili del fuoco, si trovarono di fronte una scena dell’orrore. Il corpo della ragazza colpita a morte, un lago di sangue e resti di cocaina sul tavolo e dovettero lottare per disarmare l’omicida che chiese ai militari di sparargli.

Momenti di grande tensione che misero a dura prova la preparazione dei carabinieri che nonostante la furia dell’uomo che continuava a sferrare colpi di coltello riuscirono a immobilizzarlo. Nella collutazione i vice brigadieri Capasso e Lo Bocchiaro e l’appuntato Novelli riportarono ferite da arma da taglio alle mani e alle braccia. Il figlio della coppia è stato affidato ai genitori di Alessandra e risiede in Sardegna, terra di origine della donna vittima di femminicidio ricordata qualche giorno dopo la sua tragica scomparsa da una fiaccolata.

Massimo Merluzzi