
L’inaugurazione dopo anni di lavori e di riorganizzazione del patrimonio con grandi investimenti. Il sindaco: "Questi sono i luoghi della mia infanzia. Mi emoziona vederli come sono oggi".
Linguaggi moderni per raccontare storie molto antiche. Linguaggi semplici, accessibili a tutti. Capaci di arrivare allo studioso di archeologia e a chi ne è solo incuriosito. È questo il filo che ha guidato la progettazione e realizzazione del nuovo Museo Archeologico Nazionale di Luni inaugurato ieri. Un battesimo atteso da tempo. "Finalmente, dopo numerosi interventi che hanno previsto la demolizione del vecchio museo e lo spostamento delle collezioni, si inaugura oggi il nuovo allestimento" ha esordito Antonella Traverso, direttrice del museo. "È stato un percorso lungo - ha aggiunto Alessandra Guerrini, direttrice regionale Musei Nazionali della Liguria - che ha portato all’apertura di un museo moderno, che abbiamo voluto allestire in un antico edificio settecentesco, il Casale Benettini Gropallo, perfettamente inserito nel paesaggio. La scelta di non realizzare una nuova costruzione è parte della grande attenzione che c’è oggi per il sito archeologico. Siamo quindi particolarmente felici di poter accogliere il pubblico in un museo dedicato all’antica città romana di Luna ma anche alla storia del territorio lungo un arco cronologico più ampio, a partire dalla Preistoria per arrivare al medioevo".
Il progetto scientifico del nuovo percorso museale è di Antonella Traverso e Marcella Mancusi, quello architettonico è dello studio GTRF - Giovanni Tortelli Roberto Frassoni architetti associati. "Compito non facile. Tra architetti e archeologi non è mai corso buon sangue - ha scherzato Giovanni Tortelli - ma per noi occuparci di archeologia museale è un’esperienza tanto complessa quanto stimolante. Per Luni si è trattato di prendere tracce, resti, frammenti e farne un racconto di oltre mille anni di storia antica. Un racconto semplice, ordinato, affidato a un linguaggio moderno e comprensibile a tutti i livelli di conoscenza. In questa direzione vanno anche i due schermi su cui scorrono documentari e filmati sulla storia di Luna e che saranno costantemente aggiornati con nuovi ritrovamenti e scoperte".
Soddisfazione, a tratti anche emozione, nelle dichiarazioni delle personalità presenti al taglio del nastro. "Questi sono i luoghi della mia infanzia. Abitavo a casale Gigli. Se andassi indietro con la memoria - ha dichiarato il sindaco di Luni Alessandro Silvestri - potrei dire casa per casa i nomi delle persone che abitavano in questo quartiere. Mi emoziona vedere che adesso quegli stessi luoghi tornano a una seconda vita indossando di nuovo le loro vesti più antiche". "Sono incantato da questo posto meraviglioso - ha aggiunto il prefetto Andrea Cantadori -. Un nuovo importante tassello si aggiunge oggi alle meraviglie della nostra regione. Un tassello fatto di cultura, di un patrimonio storico di cui siamo eredi e che dobbiamo rappresentare degnamente. Dobbiamo preservarlo, portarlo alla luce e farlo conoscere. Perché tra duemila anni i nostri eredi possano goderne come oggi stiamo facendo noi". "Oltre a tramandare - gli ha fatto eco l’archeologo Roberto Vannata della Direzione generale musei del ministero della Cultura - dobbiamo fare in modo che luoghi come questo diventino sempre più dei punti di riferimento vivi e vitali per chi li abita e per chi viene a visitarli, utilizzando linguaggi diversi, capaci di arrivare a tutti. Perché oggi non c’è più un pubblico dei beni culturali, oggi i visitatori sono un movimento fluido, variegato e bisogna parlare a tutti. Creando ambienti attrattivi dal punto di vista estetico ma anche accoglienti, in cui si sta bene e viene voglia di tornare più e più volte".
Al taglio del nastro erano inoltre presenti, tra gli altri, la viceprefetta di La Spezia Roberta Carpanese, il comandante provinciale dei carabinieri di La Spezia Vincenzo Giglio, la sindaca di Castelnuovo Magra Katia Cecchinelli, la consigliera regionale Carola Baruzzo.
Alina Lombardo