L’omaggio a Franco Franchini: "La Resistenza non fu di parte ma una pagina di storia nazionale"

Il Pd ricorda il partigiano cattolico con una mostra di documenti, foto e filmati nella sede di piazza Matteotti

L’omaggio a Franco Franchini: "La Resistenza non fu  di parte ma una  pagina di storia nazionale"

L’omaggio a Franco Franchini: "La Resistenza non fu di parte ma una pagina di storia nazionale"

Una mostra dedicata a Franco Franchini, che avrà come filo conduttore “Il perdono e l’unità”. La organizza il Pd per ricordare il partigiano cattolico “Ettore Bonati”, nato a Sarzana il 28 ottobre 1920 e scomparso il 24 dicembre 2007. La rassegna sarà ospitata dal 25 al 28 aprile nella sede di piazza Matteotti "nel segno della riscoperta di un antifascismo scolpito nell’identità profonda della città". Combattente giovanissimo nel parmense, esponente storico della Dc, consigliere comunale a Spezia e a Sarzana, fondatore del sindacato insegnanti della Cisl, fondatore e presidente del comitato provinciale della Resistenza, fondatore e poi segretario nazionale dell’Associazione nazionale partigiani cristiani, a lungo presidente della Cassa di Risparmio della Spezia: "La biografia di Franchini racconta la parabola di una generazione straordinaria che ha ricostruito il Paese dopo le dure prove della guerra e della Resistenza. Eredità di questo impegno collettivo, la Costituzione, testimonianza dell’unità delle forze antifasciste".

Documenti, libri, fotografie e filmati ricostruiscono la “scelta di vita” di Franchini, dalle vicende di Bosco di Corniglio e dal sacrificio di Giuseppe Picedi Benettini fino alla riflessione civile e storiografica degli anni Novanta, con la curatela di Massimo Biava, responsabile cultura della segreteria comunale del Pd. "Pensare alla Resistenza – scrive Franchini in un discorso – come storia o vicenda di parte, è un grave errore storico. La Resistenza, fuori di ogni errata interpretazione, fu, senza alcun dubbio, pagina di storia nazionale, autenticamente nazionale, grazie al contributo di forze differenziate nelle loro ispirazioni ideologiche ma unite nell’ansia di ridare al Paese la libertà politica". In un’intervista del 1996, ricordava, a proposito dei “ragazzi di Salò”, che "non possono dire di aver ragione quando hanno sbagliato: la Repubblica di Salò era succube dell’hitlerismo e perpetuava le idee del nazionalsocialismo. Anche tra cento anni si dovrà dire e si dirà che la Resistenza ha combattuto per ridare la libertà ai popoli".

Commenta il segretario comunale Marco Baruzzo (nella foto): "Il Pd apre le porte della sede alla città e riscopre una dimensione autentica dell’impegno politico, quella della tensione morale e della “scelta di campo” in favore della libertà e della democrazia e nel segno dell’unità antifascista. Un ringraziamento speciale a Maria Antonietta e Mario Franchini e a Egidio Banti per i documenti, i consigli e la disponibilità dimostrata".