
Letteratura lungo il Magra ’Viaggio’ negli anni d’oro
Giulio Einaudi, Vittorio Sereni, Guido Piovene, Franco Fortini, Giovanni Giudici. E poi Serena Vitale, Lea Quaretti, Ernesto Treccani, Marino Marini, Giovanni Pintori, Mario Soldati. Quei cenacoli alla foce del fiume Magra riunivano il gotha della letteratura, della poesia e dell’arte italiana fra il ‘70 e ‘80. Salotti e incontri di fervida suggestione creativa rimasti nell’immaginario collettivo ma anche nella storia di Bocca di Magra. L’Accademia italiana della cucina ha voluto in qualche modo far rivivere quello spirito organizzando da "Ciccio" la conviviale di chiusura della Delegazione spezzina prima della pausa estiva. E lo ha fatto, oltre che con un omaggio "culturale" alla cucina di quei luoghi, con una conversazione affidata a Barbara Sussi, accademica spezzina e simposiarca della conviviale. Un viaggio, il suo, attraverso il ricordo dei personaggi che frequentavano allora le sponde del fiume ma anche di autori fra i più rappresentativi della letteratura di oggi, come Roberto Pazzi. Letterati e poeti che hanno spesso immortalato nelle loro opere il fascino di questi luoghi, dove al posto dei barcaioli - ha ricordato Sussi - sono attraccati oggi yacht e motoscafi. Ma anche archistar del calibro di Giancarlo De Carlo, che ha legato il suo nome, tra l’altro, ai piani regolatori di Ameglia e Sarzana negli anni ‘60. Ad introdurre la serata – che ha visto tra gli ospiti anche il prefetto Maria Luisa Inversini, oltre ad accademici di Bergamo, Pisa e Firenze – è stata la delegata spezzina Marinella Curre che ha spiegato il significato dell’incontro, introducendo il tema poi sviluppato da Barbara Sussi. Alla fine della serata - che ha visto l’anticipazione anche di alcune iniziative celebrative per il 70° anniversario di fondazione dell’Accademia - la rituale consegna di pubblicazioni e "insegne" dell’Accademia ad Antonio Guelfi, uno di familiari del mitico Ciccio (Domenico Guelfi), oggi al timone del ristorante. Di cui ovviamente è stata gustata un’ apprezzatissima cena a base di pesce, proposta nel rispetto della semplicità e della freschezza tanto amata da poeti e letterati.
Franco Antola