CRISTINA GUALA
Cronaca

Le rette per i minori affidati a istituti: "Non riceviamo alcun contributo e spendiamo 200 mila euro l’anno"

L’assessore Gianluca Tinfena: "Serve una revisione dei criteri per l’accesso ai fondi regionali e statali. Oggi Comuni come il nostro vengono tagliati fuori pur a fronte di spese considerevoli e crescenti".

Gianluca Tinfena, vice sindaco e assessore al bilancio

Gianluca Tinfena, vice sindaco e assessore al bilancio

Situazione costante di emergenza ad Arcola: mancano i contributi per il sostentamento dei minori in difficoltà che vengono alloggiati in istituti e i Comuni si sentono soli. Anche da Genova, da parte della Sindaca Silvia Salis, è arrivato un appello al Governo centrale per affrontare in particolare il tema dei minori stranieri non accompagnati, una questione che grava sempre di più sui bilanci e sull’organizzazione dei Comuni, soprattutto quelli chiamati a gestire in prima linea situazioni di emergenza sociale. È un tema giusto e urgente, che però mette in luce anche un’altra questione, meno dibattuta ma altrettanto concreta: la gestione, totalmente a carico degli enti locali, dei minori collocati in comunità, anche quando si tratta di cittadini italiani.

In occasione del prossimo consiglio comunale, l’amministrazione arcolana ha inserito una variazione di bilancio per stanziare ulteriori 20 mila euro per affrontare una necessità sempre più frequente. "Quest’anno – spiega il vicesindaco con delega al bilancio Gianluca Tinfena – spenderemo quasi 200 mila euro di risorse comunali per il sostentamento di minori in istituto, la maggior parte dei casi a seguito di provvedimenti adottati dal tribunale". Una spesa giornaliera di circa 120 euro per minore, sostenuta interamente con fondi del bilancio comunale, senza alcun contributo esterno. "Arcola ha sempre dimostrato grande sensibilità verso chi si trova in difficoltà, e continuerà a farlo - assicura il vice sindaco Tinfena -, ma è evidente che ci troviamo purtroppo all’interno di una dinamica che ha del paradossale".

Ogni anno la Regione Liguria prevede risorse per i Comuni sotto i 10 mila abitanti, per contribuire a queste spese per l’assistenza ai minori in difficoltà. Sono fondi importanti, giustamente pensati per aiutare i piccoli enti che spesso hanno minori strumenti economici. Tuttavia, il Comune di Arcola, che supera di poche centinaia di abitanti la soglia dei 10 mila residenti, rimane automaticamente escluso da ogni forma di sostegno. "È una situazione che non si basa sulle reali esigenze territoriali e non ha equità amministrativa – sottolinea Tinfena – perché le difficoltà economiche e sociali non si misurano con il numero preciso degli abitanti ma con i casi reali che ogni Comune si trova a gestire". Un criterio puramente numerico non tiene conto della realtà.

Da qui nasce l’appello del vicesindaco Gianluca Tinfena che chiede che questa impostazione venga rivista: "Non pretendiamo privilegi, chiediamo che venga riconosciuta una situazione oggettiva. Serve una revisione dei criteri per l’accesso ai contributi, che oggi tagliano fuori Comuni come il nostro, pur a fronte di spese considerevoli e crescenti – sottolinea l’amministratore arcolano –. È necessario introdurre un sistema più equo, che tenga conto della spesa effettiva sostenuta, dell’incidenza sui bilanci e del numero di minori in carico ai servizi sociali. Siamo convinti che la tutela dei minori in difficoltà sia una responsabilità collettiva. Non può ricadere esclusivamente su singoli Comuni, solo perché si trovano appena al di sopra di una soglia demografica che non rappresenta nulla se non un limite tecnico. Siamo pronti a continuare a fare la nostra parte, come sempre. Ma non possiamo essere lasciati soli".

Cristina Guala