"Interessiamoci di questioni importanti per la comunità e non di polemiche ideologiche". C’è ancora fermento tra i banchi della maggioranza e dell’opposizione in consiglio comunale a Luni. La miccia si è accesa sulla proposta di Paolo Andreani (nella foto), esponente di minoranza, di cancellare l’intitolazione di una strada a Palmiro Togliatti. La discussione in consiglio comunale non è stata leggera, tanto che lo stesso Andreani ritenendo i toni troppo accesi è uscito dalla sala insieme ai colleghi dell’opposizione e ha annunciato pubblicamente l’intenzione di presentare querela contro chi lo avrebbe definito “fascista”.
I consiglieri di maggioranza sono di diverso avviso e si definiscono sorpresi da quanto dichiarato da Andreani: "Il consigliere in questione non è nuovo nell’usare toni accesi con cui accusa spesso e volentieri esponenti della maggioranza che mai hanno preso in considerazione nemmeno l’idea di fargli un richiamo". Rimanendo a quanto accaduto nella recente seduta: "Se qualcuno avesse voglia di recuperare le immagini, si noterà che gli altri consiglieri di minoranza erano pronti alla ripresa della discussione e solo dopo essere stati richiamati hanno abbandonato l’aula proprio perché non sorpresi dai toni del consigliere".
I rapporti corretti con la minoranza – sostiene la maggioranza – anno portato a condividere alcune mozioni, ad esempio quelle sulle intitolazioni per il Ddttor Giovanni Battista Bongioanni e la signora Maria Doria Lombardini, ma anche sulla situazione delle donne iraniane alla quale è seguita una bella e partecipata iniziativa e sulla guerra in Ucraina. Le commissioni sono spesso aperte e partecipate da tutti i consiglieri proprio perché tutti possano portare il loro punto di vista sulle priorità del territorio. "Proprio per questo non capiamo il motivo di questo strappo se non per un uso strumentale della vicenda, dato che non porta a nessun vantaggio per la nostra comunità – proseguono i consiglieri di maggioranza –. Vorremmo essere giudicati per i progetti che stiamo portando avanti come amministrazione, dibattere su quelle che dovrebbero essere le priorità per il nostro Comune e non rispondere ad accuse di diffusione di falsità storiche su Padri Costituenti. Inoltre, riteniamo che i nostri concittadini siano più interessati a questioni che riguardano in maniera diretta e pratica il loro quotidiano rispetto a polemiche su questioni ideologiche, soprattutto in un momento di grave crisi sociale ed economica. Per quanto ci riguarda come consiglieri della maggioranza siamo orgogliosi di dichiararci antifascisti senza se e senza ma".