
Il Pd e la revisione del Puc: "Da parte dell’opposizione una reazione stizzita"
"Opposizione stizzita, reazione incomprensibile". Ha suscitato polemiche l’azione del Pd arcolano che dopo aver votato il piano urbanistico, due settimane fa lo ha ‘rivisto’ proponendo osservazioni. Prima di tutto da parte dell’opposizione consiliare che ha definito ‘surreale’ approvare un piano per poi volerlo modificare. Stefano Sgorbini, segretario Pd, ritiene incomprensibile l’atteggiamento degli oppositori, anche perché l’approvazione del piano aveva limiti temporali insuperabili: "Le osservazioni non sono state apportate in sede di adozione per non interrompere l’iter in attesa della verifica preventiva regionale di Vas, con il rischio di paralizzare tutte le autorizzazioni edilizie per il superamento della scadenza ultimativa del 31 dicembre 2023 fissata per legge".
La strada scelta quindi – precisa Sgorbini – è stata quella delle osservazioni per migliorare il piano senza penalizzare il territorio, soprattutto dinnanzi a situazioni intervenute in fasi estremamente recenti: l’accelerazione impressa alla lotta ai cambiamenti climatici dal Cop 28 di Dubai, la proposta di triplicare le energie rinnovabili entro il 2030, la recente cessazione delle attività della centrale Enel e le conseguenti azioni pianificatorie che ne derivano. E ancora il progetto di raddoppio della sezione idraulica del canale Rio Maggio da parte di Provincia e Regione, rispetto all’ipotesi dello scolmatore previsto nel piano.
"Ma forse la stizza dei consiglieri nasce dal fatto che molte proposte mettono a nudo responsabilità politiche non gradite – conclude Sgorbini –. Ad esempio quando si propone un servizio di sanità pubblica territoriale oggi negato al nostro Comune, quando si evidenzia l’assenza di indirizzi sulle ferrovie regionali per il rilancio della stazione di Arcola e l’organizzazione di una metropolitana di superficie di vallata integrata con il servizio Atc a prezzi calmierati o si chiede di attivare un accordo di pianificazione tra Comuni di Arcola e della Spezia attraverso la concertazione di Enel, forze economiche e sociali sul futuro della riconversione delle aree in modo trasparente, senza coprire i progetti con protocolli secretati".
Il Pd arcolano invita a un gesto di fairplay: "Se una proposta è valida per l’interesse generale va considerata tale, prescindendo dal ruolo di chi la propone. Deve valere tanto per le maggioranze che per le minoranze . Aspettiamo che in consiglio comunale quando si dovranno esaminare le nostre proposte si utilizzi solo questo criterio".
Cristina Guala